vorrei sapere a quale categoria di rifiuti appartiene il tetrapac, nella raccolta differenziata infatti non è chiaro come catalogarlo.

Il tetrapack, nome che identifica anche la marca del produttore principale TETRAPACK, è costituito essenzialmente da una lamina di cartone rivestita internamente da un film di plastica (polietilene, polipropilene, polietilene tereftalato in film grado alimentare) per renderlo impermeabile ed a tenuta.

Dopo le operazioni di piegatura che avvengono in contemporanea al riempimento, le aperture vengono sigillate proprio grazie alla fusione dello strato di film plastico alle estremità. Il tetrapack originale prende il nome dal fatto che la primissima forma era approssimativamente tetraedrica ( con quattro lati , dal greco "tetra" = quattro), mentre attualemente le fome vanno dal parallelepipedo, cubo, prisma ottagonale.

Il problema della confusione durante lo smaltimento del tetrapack deriva dal fatto che appunto il materiale è composito annoverando attualmente circa 3 componenti:

1) Cartone (sono già presenti i contenitori per il cartone, ma non quelli per i compositi)

2) Plastica interna (sono già presenti i contenitori per la plastica da bottiglie, ma non quelli per i compositi)

3) Plastica del tappo (sono già presenti i contenitori per la plastica da bottiglie, ma non quelli per i compositi)

Il problema vale per tutti i materiali compositi con cui sono fatti gran parte degli imballaggi. Sebbene le istruzioni qui sopra invitino al riciclaggio del materiale, risulta difficile per molti utenti stabilire a quale delle categorie di riciclo appartenga il tetrapack.

Il senso civico impone in questi casi di rivolgersi al proprio comune e chiedere informazioni a riguardo poichè la normativa sul riciclaggio viene applicata in modo differente a seconda delle risorse disponibili da comune a comune.

 In assenza di indicazioni appropriate e di contenitori dedicati o di specifiche indicazioni del comune di residenza è meglio mettere il contenitore nei rifiuti domestici vari non riciclabili. Tuttavia è ancora possibile mettere il rifiuto nel contenitore del cartone dopo aver eliminato la parte in plastica del tappo, infatti il cartone costituisce il 70 – 75% in peso del rifuto.

Al seguente link interessante viene proposta dal comune di MIRANO (VE) una linea guida per la raccolta differenziata molto interessante. Viene espressamente indicato di non mettere la carta oleta ed il tetrapack nel contenitore dedicato alla CARTA/CARTONE. Il tetrapack deve invece essere introdotto nel contenitore di SECCO NON RICICLABILE e quindi si tratta del rifiuto comune di cucina poco riciclabile.

Tuttavia dal comune di Milano viene una indicazione preziosa risalente a Marzo 2005 e visionabile al seguente link di cui riporto l'etratto che ci interessa:

http://www.ecosportello.org/TANews/news/show_news.php?subaction=showfull&id=1112000893&archive=&template=

La novità più recente è la possibilità di un completo riutilizzo del cartone del latte, che ora, almeno a Milano, si può gettare insieme a carta e cartone negli appositi contenitori. Ogni contenitore del latte o di un succo di frutta in tetrapak è composto per il 75% da carta, per il 20% da polietilene e per il 5% da alluminio. Per questo sinora l’imballaggio veniva rifiutato dal ciclo di recupero della carta e inviato all’incenerimento. Francesco Bertolini, docente di economia ambientale alla Università Bocconi di Milano, anima anche il Green Management Institute che sta seguendo il progetto per il riuso del tetrapak: "Il progetto è partito da poco ed ha una enorme rilevanza. La separazione della componente ’carta latte’ o ’carta succo’ e della componente alluminio-polietilene permette il completo riutilizzo di uno degli imballaggi più diffusi. L’ecollene che otteniamo da alluminio e polietilene può ora essere utilizzato per sostituire la plastica, mentre la parte cartacea rientra nel ciclo della carta. Riusciamo così a reimpiegare completamente un prodotto, in modo visibile, dando quindi anche al cittadino che deve lavare il contenitore, ed evitare di buttarlo nel sacco nero generico, la sensazione dell’importanza di un piccolo gesto quotidiano".

Quindi occorre consultare il proprio comune di residenza e richiedere se sia possibile ed in che modo smaltire il tetrapack, poichè ciascun comune è attualmente attrezzato in modo differente.

 

Ad esempio per la provincia di PARMA nei comuni dove viene disposta la raccolta differenziata, il TETRAPAC va invece conferito assieme al barattolame di metallo, plastica come indicato sul sacchetto adibito alla differenziata GIALLO che riportiamo di seguito:

IREN Emilia Romagna mette a disposizione per gli utenti sia in forma cartacea che viene spedito via posta o facendone richiesta, sia in forma digitale sul sito web di IREN, che come APP per smartphone il RIFIUTOLOGO, ovvero un elenco alfabetico dei principali rifuti con relativa indicazione di classificazione e corretto smaltimento:

La APP per smartphone consente oltre all'individuazione corretta del rifiuto/smaltimento di individuare il più vicino centro di raccolta per il rifuto in questione.

APP RIFIUTOLOGO:

Iren lancia la App del ‘rifiutologo’

RIFIUTOLOGO.PDF 

http://www.irenemilia.it/upload/pagine/pagine/1834-rifiutologo%20parma%20sito%20a4%202013.pdf

 

 

 

La normativa di riferimento è:

D.Lgs 5 febbraio 1997, n. 22 allegato C : recupero dei rifiuti.

Delibera 27 luglio 1984 paragrafo 4.2

D.Lgs 36/1999