L’anfiosso è un cordato invertebrato, in particolare è un cefalocordato. La sua posizione filogenetica lo riconosce come l’invertebrato più vicino all’antenato comune dei cordati.
La gastrulazione dell’anfiosso inizia da una blastula rotonda, che si ovalizza. In seguito una delle pareti si appiattisce e ingrede nel blastocele, formando un embrione a due strati.
Vediamo il processo in particolare.
Dopo la completa formazione della blastula, l’aumento nel numero di cellule rallenta in maniera considerevole e inizia il processo della gastrulazione. Le cellule che costituiscono il lato inferiore o vegetativo della blastula restano durante la segmentazione un po’ più ampie di quelle del resto della parete della blastula. Questo lato ora diviene appiattito e in seguito gradualmente si arcua e si invagina nel blastocele finché, alla fine, la cavità di segmentazione viene completamente obliterata e lo strato di cellule invaginate diviene saldamente accollato allo strato più esterno. L’embrione, ora chiamato gastrula, è un sacco a doppio strato, la cavità che si è formata si chiama cavità primitiva o archenteron ed è ampiamente aperta all’esterna tramite il foro attraverso il quale ingredono le cellule, vale a dire il blastoporo. I due strati di cellule che costituiscono la parete della gastrula sono gli strati germinali primitivi, lo strato più esterno è l’ectoderma primitivo e quello più interno, che circonda la cavità dell’archenteron, è l’endoderma primitivo. I due strati sono contigui attorno al margine del blastoporo. Il blastoporo è all’inizio un’apertura ovale molto ampia, ma diviene presto ridotta a una piccola apertura dal contino approfondirsi della cavità archenterica. Il rimpicciolimento del blastoporo è condizionato dalla crescita inferiore e superiore dei suoi bordi, mentre il labbro ventrale rimane fermo.
A sinistra:Sezione longitudinale di gastrula precoce che presenta l’invaginazione del polo vegetativo a formare il gastrocele o archenteron. La freccia indica l’asse longitudinale dell’embrione. In alto è visibile il globulo polare. ldb, labbro dorsale del blastoporo; lvb, labbro ventrale del blastoporo. Al centro: Sezione trasversale di gastrula che presenta un ampio archenteron e il blastoporo in basso. All’apice si trova il globulo polare. lvb, labbro ventrale del blastoporo. A destra: Gastrula che mostra l’apertura triangolare del blastoporo. ms, cellule mesodermiche. (da Conklin, 1932).
L’ectoderma darà in seguito vita al sistema nervoso centrale e all’ectoderma definitivo. L’endoderma primitivo darà invece origine al mesoderma, alla notocorda e all’endoderma definitivo. Infine l’archenteron sarà suddiviso in una cavità del corpo o celoma e un canale alimentare.
Da sottolineare è il fatto che il mesoderma, cioè il terzo foglietto embrionale, origina peculiarmente dall’endoderma, fatto che fa in alcuni autori denominare la parete dorsale dell’archenteron come mesendoderma.
Nell’embrione in sezione, si può notare che il lato dorsale è convesso mentre il lato opposto, il ventrale, è appiattito. Il blastoporo è inclinato verso il lato dorsale dell’embrione, questa caratteristica è peculiare della gastrula di vertebrato, a partire dalle ascidie fino alle forme superiori dei craniali. Negli invertebrati il blastoporo presenta un’inclinazione ventrale. Allo stadio di gastrula tardiva, l’embrione inizia a ruotare all’interno della membrana vitellina, dal momento che ogni cellula dell’ectoderma è provvista di un ciglio vibratile. Questa caratteristica lo accomuna agli invertebrati, molti dei quali possiedono uno stadio embrionale cigliato, libero e natante.
La gastrulazione vera e propria termina con l’inizio della neurulazione. Negli stadi successivi si formeranno tutte le strutture definitive della larva