Bisogna considerare che gli ioni partecipanti agli
equilibri di ossido-riduzione non partecipano “soltanto” a questa reazione
ma bensi’ ad una serie molto complessa di equilibri in soluzione; l’equazione
di Nernst, che assegna il valore del potenziale di ogni semicoppia, non
sempre puo’ essere applicata usando semplicemente i valori dei potenziali
normali.
Per un calcolo piu’ esatto del potenziale
di ossido-riduzione e’ invece opportuno utilizzare i valori dei “potenziali
formali”: questi risultano essere valori sperimentali e caratteristici
di ogni soluzione contenente, oltre alla specie ossidata e ridotta in
concentrazione analitica unitaria anche altri elettroliti noti a concentrazione
definita.
nitrico che l’acido cloridrico non hanno capacita’ di ossidare l’oro se
usati separati; se i due acidi concentrati vengono pero’ usati per preparare
il reattivo comunemente noto come acqua
regia (nitrico + cloridrico in rapporto 1 : 3) interagiscono tra loro: l’acido nitrico approfitta dell’ambiente
fortemente acido indotto dal cloridrico e passa da un potenziale redox
normale ad un potenziale redox formale decisamente piu’ alto inoltre i
due acidi insieme, interagendo, danno vita al cloruro di nitrosile (NOCl) sostanza fortemente ossidante. Si ritiene
che l’ossidazione e quindi la dissoluzione dell’oro e del platino da parte
dell’acqua regia sia proprio dovuta alla presenza del cloruro di nitrosile.