Domande articolate sull’ipnosi.

Le scienze che si occupano della psiche umana non saranno quantificabili
con rigorose dimostrazioni matematiche, ma sono sicuramente in grado di
dimostrare empiricamente se un fenomeno esiste o no.

Relativamente all’ipnosi, non mi sembra che ci sia contraddizione con
quello che io affermavo e quanto sostenuto dal lettore circa l’esistenza
di persone “sensibili”. Le persone “sensibili” all’ipnosi, infatti, instaurano
una sorta di collaborazione tacita con l’ipnotizzatore e quindi le cose
che fanno non vengono affatto compiute contro la propria volontà.
Inoltre nessuno ha mai dimostrato che lo stato di coscienza di una persona
ipnotizzata sia realmente diverso da quello di veglia (gli elettroencefalogrammi
sono praticamente uguali). Secondo ipotesi attendibili, lo stato di ipnosi
sarebbe semplicemente una lieve forma di condizionamento, non dissimile
da quella che caratterizza altri comportamenti condizionati, ovvero quelle
azioni che continuamente facciamo per abitudine senza rendercene minimamente
conto.

Per quanto riguarda la possibilità di far rivivere alla persona
ipnotizzata ricordi dimenticati (regressione ipnotica), è stato
dimostrato che tale tecnica non è assolutamente attendibile né
per la vita reale passata, né, tanto meno, per ipotetiche vite
precedenti. Durante le sedute di ipnosi, infatti, è molto facile
che l’operatore suggerisca involontariamente al paziente dei falsi ricordi
di eventi mai verificatisi. In altre parole, i “ricordi” emersi durante
l’ipnosi consistono soltanto in storie più o meno fantasiose che
lo stesso paziente inventa rielaborando i suggerimenti dell’ipnotizzatore.
Quindi, con buona pace di chi ci crede, non esiste alcuna prova a favore
della reincarnazione.

Il problema della regressione ipnotica è equivalente alla cosiddetta
“sindrome dei falsi ricordi”. Molto spesso i cosiddetti “ricordi rimossi”
di traumi infantili, che emergono durante le sedute di psicoterapia, risultano
essere assolutamente falsi e frutto dei suggerimenti dello psicoterapeuta
(a questo proposito segnalo il bell’articolo “Come si creano i falsi ricordi”
di E.F. Loftus, pubblicato da Le Scienze n. 351, novembre 1997). La questione
ha, evidentemente, inquietanti aspetti anche di tipo legale. Ad esempio,
molti genitori si sono sentiti accusare dai figli di violenze sessuali,
del tutto inesistenti, commessi ai loro danni in età infantile.
Per questo motivo, nel 1992, a Philadelphia, è stata addirittura
costituita la False Memory Syndrome Foundation, con lo scopo di tutelare
coloro che sono stati ingiustamente accusati in seguito a “ricordi” emersi
durante sedute di psicoterapia. (Questo, ovviamente, non significa, ahimè,
che non esistano casi reali di ignobili violenze perpetrate a danno dei
minori).

Un lettore scrive:

(in grassetto la replica di Silvano Fuso)

1)”Le scienze che si occupano della psiche umana non saranno quantificabili
con rigorose dimostrazioni matematiche, ma sono sicuramente in grado di
dimostrare empiricamente se un fenomeno esiste o no. “

R1) Su questo siamo d’accordo tutti.(ma allora perchè lei non
si convince di cose stranote ed esperimentate sin dall’inizio del 900?)

Io non ho mai negato la realtà
dell’ipnosi. Ho solo cercato di chiarire meglio in che cosa consiste e
di ridimensionare le affermazioni sensazionalistiche che vengono diffuse
relativamente a essa e che sono del tutto prive di ogni fondamento scientifico.
Purtroppo le “cose stranote” cui lei si riferisce non sono affatto tali
e sono avvolte da una pericolosa disinformazione.


2)”Inoltre nessuno ha mai dimostrato che lo stato di coscienza di
una persona ipnotizzata sia realmente diverso da quello di veglia (gli
elettroencefalogrammi sono praticamente uguali). “

R2) Questo è assolutamente falso: sotto ipnosi si può rendere
una persona ad esempio totalmente insensibile al dolore.

Spostare la soglia del dolore non significa
affatto modificare lo stato di coscienza di un soggetto. Anche da svegli,
a seconda delle circostanze, ognuno di noi ha livelli di sopportazione
del dolore che possono essere molto differenti.


3) “Per quanto riguarda la possibilità di far rivivere alla
persona ipnotizzata ricordi dimenticati (regressione ipnotica), è
stato dimostrato che tale tecnica non è assolutamente attendibile
né per la vita reale passata, né, tanto meno, per ipotetiche
vite precedenti.”

R3) Puo’ indicarmi dove sta questa dimostrazione ? Al contrario (mi riferisco
sempre agli esperimenti fatti a Roma, Fatebenefratelli Via Cassia) esiste
documentazione di ipnotizzati che regredendo


a vite precedenti hanno fornito nome e cognome e ricordi riscontrabili.
Dopo successive indagini si è scoperto che quelle vite erano esistite
in quanto si sono rintracciati certificati di nascita risalenti ad esempio
al secolo scorso. Queste sono prove assolutamente inconfutabili (a meno
che si accusi di


disonestà gli sperimentatori, i quali peraltro non ricavano guadagni
economici da ciò: tenga presente che la gente ipnotizzata non sono
degli abili Silvan o Binarelli ma comuni pazienti che si rivolgono all’ospedale
per motivi non inerenti la psiche) .


In un altro interessante esperimento (ritrasmesso anche dalla Rai) , l’ipnotizzato
affermava di essere stato una prostituta nel 700 e sotto gli occhi della
telecamera ha rivissuto un episodio di violenza subita. La cosa sbalorditiva
(che vìola ogni legge della fisica) è che dopo il risveglio
il soggetto (era un uomo) portava sulla schiena segni evidenti di
frustate. Lei dovrà ammettere che anche senza scomodare spiriti
e vite precedenti (che ritengo a mio parere comunque estremamente probabili)
questo fenomeno inteso come prodotto dalla mente dello stesso soggetto,
è stato innescato dall’ipnosi e quindi questa rimane meritevole
di studi e approfondimenti.

Conosco il caso che era stato pubblicizzato dalla trasmissione
televisiva Misteri. La stessa trasmissione presentava come dati
certi anche molte apparizioni di fantasmi e alieni: questo per dare un’idea
dell’attendibilità delle fonti. Le riconfermo che le cosiddette
regressioni ipnotiche non hanno la minima attendibilità. A questo
proposito Le può essere utile consultare la seguente URL e i riferimenti
bibliografici in essa contenuti:
http://www.cicap.org/enciclop/at100297.htm