Da un articolo comparso su LA STAMPA del 30/06/98 pag.11: “Sono onde sonore non percepite dall’orecchio, ma che influenzano gli occhi” “I fantasmi? Soltanto vibrazioni”. “Un fisico inglese: ecco la prova che non esistono”. Cosa ne sapete a riguardo? Volendo io tentare lo stesso esperimento, come posso produrre degli infrasuoni?

L’argomento è sicuramente interessante per tutti coloro che si
occupano di presunto paranormale e di fenomeni apparentemente misteriosi.
Purtroppo, però, le notizie disponibili al momento sono piuttosto
scarse. Non molte di più di quelle che sono state riportate dai
media.
In sintesi si tratterebbe di questo. Una notte, un ricercatore inglese
di nome Vic Tandy, dell’Università di Coventry, si trovava da solo
nel proprio laboratorio. Improvvisamente ebbe una sensazione di disagio,
ansia, tremito e avvertì la presenza di una figura inquietante
nell’ambiente circostante. Dapprima non riuscì a spiegare l’insolita
esperienza. Il mattino seguente, tuttavia, rientrando in laboratorio ebbe
un’intuizione. Egli osservò una lamina metallica fissata ad una
morsa che vibrava senza causa apparente. Egli si rese conto che le vibrazioni
erano prodotte da onde sonore a bassa frequenza (infrasuoni) generate
da un ventilatore presente nella stanza e, probabilmente, entrate in risonanza
con le pareti. Tandy ipotizzò allora che gli stessi infrasuoni
potessero essere la causa della spiacevole esperienza capitatagli la notte
precedente.
Gli infrasuoni non sono percepiti dalle nostre orecchie. Tuttavia, alcuni
studi dimostrerebbero che essi possono produrre apprezzabili effetti fisiologici.
Tandy immaginò allora che le sensazioni di ansia e di paura da
lui provate la notte precedente potessero essere originate proprio dagli
infrasuoni. In particolare, gli infrasuoni potrebbero entrare in risonanza
con il bulbo oculare, provocando anche allucinazioni visive. L’ipotesi
di Tandy sarebbe stata formulata con la collaborazione di Tony Lawrence,
medico, che si occupa dello studio di tali fenomeni.
Secondo questa congettura, dunque, i fantasmi non sarebbero entità
disincarnate né tanto meno illusioni soggettive di individui suggestionabili.
Sarebbero semplici onde sonore non percepibili consciamente ma in grado
di provocare sensazioni da film horror.

Allo stato attuale delle conoscenze è difficile dare un giudizio
su questa ipotesi. La stampa nazionale e internazionale ha preannunciato
la pubblicazione di un articolo da parte di Tandy che dovrebbe apparire
sul Journal of the Society for Psychical Research. Solamente la lettura
dell’articolo dovrebbe fornire ulteriori elementi per formulare un parere.

Personalmente non sono in grado di confermare o smentire la congettura
secondo la quale gli infrasuoni produrrebbero gli insoliti effetti psicofisiologici
ipotizzati da Tandy. Posso solo dire che tutti i presunti avvistamenti
di fantasmi che sono stati studiati hanno ricevuto spiegazioni molto diverse,
variabili da caso a caso. Mi sembra piuttosto improbabile che esista una
spiegazione generale in grado di interpretarli tutti.

Per quanto riguarda, infine, la possibilità di produrre infrasuoni,
la procedura è molto semplice. E’ sufficiente far vibrare un corpo
(ad esempio un diapason o una corda tesa) a frequenza inferiore a 15-20
hertz. Al di sotto di tale frequenza, infatti, le onde sonore non sono
percettibili dal nostro orecchio. Mi sembra tuttavia di capire che il
simpatico lettore di questa rubrica speri di poter produrre, a suo piacimento,
l’apparizione di un fantasma. Mi spiace deluderlo, ma penso proprio che
questa eventualità sia molto improbabile (a meno di non barare
spudoratamente procurandosi un lenzuolo, delle catene, ecc.).

 

Successiva integrazione alla risposta

Dopo aver fornito un prima risposta al lettore che chiedeva informazioni
circa l’ipotesi secondo la quale gli “avvistamenti di fantasmi” potrebbero
essere originati da onde sonore a bassa frequenza (infrasuoni), ho cercato
di approfondire l’argomento.

Sono riuscito a mettermi in contatto con l’autore dell’ipotesi: il Dr.
Vic Tandy della “School of International Studies and Law” della Coventry
University. Il Dr Tandy, molto gentilmente, mi ha inviato una copia dell’articolo
da lui pubblicato sul Journal of the Society for Psychical Research
[V.Tandy and T.R. Lawrence, “The ghost in the machine”, JSPR, 62
(851), 360-364, 1998]. La lettura dell’articolo ha sostanzialmente confermato
la versione dei fatti esposta dalla stampa. In più sono citati i
riferimenti bibliografici di studi che dimostrerebbero gli effetti fisiologici
prodotti dagli infrasuoni. In particolare è stato dimostrato che
ogni parte del corpo possiede una precisa frequenza di risonanza, in corrispondenza
della quale gli infrasuoni avrebbero effetti particolarmente significativi.
Ad esempio, la testa entrerebbe in risonanza con una frequenza di 2-20
Hz e produrrebbe malessere diffuso, mentre i globi oculari risuonerebbero,
in particolare, intorno ai 18 Hz e causerebbero difficoltà nella
visione (Vic Tandy ha stimato che gli infrasuoni che si propagavano nel
suo laboratorio, la notte fatidica, avevano una frequenza di circa 19 Hz).

L’ipotesi del Dr. Tandy, secondo la quale alcune esperienze spiritiche
potrebbero essere causate da ultrasuoni in particolari condizioni ambientali,
è abbastanza plausibile, tuttavia, lui stesso, non sostiene con
assoluta certezza che questa sia la vera e unica spiegazione. Nella corrispondenza
che abbiamo avuto, gli ho posto la seguente domanda: “Ha provato a riprodurre
il fenomeno?”. Mi ha risposto di no a causa di due motivi. Innanzi tutto
è estremamente difficile produrre ultrasuoni con uguali caratteristiche
di frequenza e intensità e si incontrano difficoltà anche
nel cercare di riprodurre esattamente le stesse condizioni che avrebbero
originato l’insolita sensazione. Inoltre potrebbero esserci dei rischi.
E’ stato, infatti, osservato che l’esposizione prolungata agli infrasuoni
può creare danni alla salute. Ad esempio, il sistema cardiovascolare
entra in risonanza a 7 Hz e l’esposizione può causare attacchi cardiaci.
Vic Tandy mi faceva osservare che esperimenti di questo tipo sono comunque
stati fatti (nell’articolo sono indicati i riferimenti bibliografici).
I soggetti esposti agli infrasuoni non hanno avuto la sensazione di vedere
i fantasmi, ma hanno accusato malessere, difficoltà respiratorie
e alterazioni alla visione periferica.

L’effetto di risonanza degli infrasuoni si manifesterebbe, secondo Tandy,
in ambienti stretti e abbastanza lunghi (non inferiori a 6 metri). Lo
stesso Tandy mi ha suggerito che sarebbe interessante esaminare un elevato
numero di casi di “avvistamento di fantasmi”, per verificare se le caratteristiche
degli ambienti corrispondono a quelle previste. Uno studio di questo tipo,
finora, non è stato però fatto.