Il termine “bioritmo” o “ritmo biologico” è stato
introdotto originariamente nell’ambito della cosiddetta “cronobiologia”.
Quest’ultima è una “vera” scienza che cerca di studiare diversi
fenomeni fisiologici (riscontrabili negli organismi e addirittura a livello
di singole cellule) che si ripetono periodicamente, con regolarità. Gli
esempi più evidenti sono il battito cardiaco, il ciclo mestruale femminile,
la variazione della temperatura corporea durante il giorno, l’apertura
e la chiusura di certi fiori rispettivamente all’alba e al tramonto, le
migrazioni periodiche di alcune specie animali, ecc. Alcuni di questi
fenomeni hanno periodi approssimativamente coincidenti con quelli di altri
fenomeni ciclici ambientali, quali l’alternarsi giorno-notte, i cicli
stagionali, le fasi lunari, ecc. Viene abbastanza spontaneo pensare a
una possibile correlazione di causa ed effetto. Tuttavia, la maggior parte
degli studiosi esclude questo tipo di dipendenza e ritiene invece che
tali fenomeni ritmici siano regolati da una sorta di orologio interno
di natura genetica.
Come spesso accade, tuttavia, un termine scientifico come “bioritmo”
è stato preso a prestito dalla pseudoscienza che ne ha travisato completamente
il significato, attribuendogli caratteristiche non proprie.
Attualmente il termine bioritmo è utilizzato in modo assolutamente privo
di ogni fondamento scientifico per spiegare come mai in certi momenti
della nostra vita le cose ci vanno bene, mentre in altri momenti ci vanno
storte. Sul concetto di bioritmo è sorta una nuova pseudoscienza, molto
più vicina all’astrologia e alla magia che non alla originaria cronobiologia.
Secondo una teoria, mai dimostrata, elaborata da Wilhem Fließ e da Alfred
Telcher, esisterebbero tre tipi di bioritmi:
1) CICLO FISICO, della durata di 23 giorni, correlato al moto del Sole.
Regolerebbe la forza, la vitalità, l’energia fisica e il coraggio
2) CICLO EMOTIVO, della durata di 28 giorni, correlato al moto della
Luna. Influenzerebbe lo stato d’animo, il tipo di umore, le condizioni
emotive, la creatività e la sensibilità.
3) CICLO MENTALE, della durata di 33 giorni, correlato al moto di Mercurio.
Determinerebbe le condizioni intellettuali, l’attenzione, le capacità
comunicative, di ragionamento, di percezione e il buon senso.
Ogni ritmo avrebbe due fasi: una fase alta (o positiva) e una fase bassa
(o negativa). Nella prima ci si sente pieni di energia e particolarmente
percettivi, al contrario nella seconda. Intermedia alle due fasi ve ne
sarebbe una terza di transizione. Quando ci si trova in questa terza fase
si sarebbe estremamente vulnerabili, il proprio equilibrio diventerebbe
instabile e, in genere, le cose andrebbero storte.
Gli pseudoscienziati che sostengono la validità dei bioritmi affermano
di essere in grado di calcolare, conoscendo la data di nascita, quali
sono i giorni più favorevoli per compiere determinate attività e forniscono,
a tale scopo, grafici che apparentemente possono dare una parvenza di
scientificità. Addirittura qualcuno sostiene di poter prevedere le affinità
di coppia che determinerebbero le migliori intese tra i partners.
Inutile ripetere che tutte le teorie che sono alla base di questo tipo
di bioritmi sono assolutamente prive di ogni fondamento scientifico. Inoltre
la maggior parte delle previsioni ottenute dai bioritmi sono assolutamente
vaghe e generiche e, in larga misura, non falsificabili. Come si fa a
valutare in modo oggettivo lo stato fisico, quello emotivo e quello mentale?
Come si fa a misurare l’energia fisica, l’umore o la vitalità?
In definitiva quindi, chi calcola i bioritmi usa strategie molto simili
agli astrologi e agli altri operatori dell’occulto: fa cioè affermazioni
in cui, chi ci crede, può facilmente riconoscersi.
Per concludere, dunque, la risposta alla domanda non può che essere la
seguente: “I bioritmi, nonostante l’origine scientifica del termine,
sono da considerarsi pseudoscienza”.