Gentile Dott.sa Giardini, La ringrazio per la sua esaudiente risposta riguardo il funzionamento degli addolcitori a scambio ionico. Mi scuso se faccio un’altra domanda, che credo pero’ sia di interesse generale: purtroppo non so calcolare i milligrammi di sodio che vengono aggiunti a un litro di acqua che passa per l’addolcitore in quanto non conosco la quantita’ di calcio presente in un acqua di durezza media (come e’ quella della mia citta’), e quindi non posso, come Lei mi ha spiegato, calcolare i mg di un numero di moli di sodio doppie rispetto a quelle di calcio presenti nell’acqua di partenza, inoltre l’efficienza dell’addolcitore e’ del 100% circa, o lo scambio ionico coinvolge solo parte del Ca++? Potete gentilmente darmi dei valori indicativi, e soprattutto desidererei sapere se tale aumento di concentrazione di sodio è dal punto di vista medico irrilevante o puo’ costituire problemi in individui ipertesi che devono seguire una dieta iposodica. Adesso tali individui bevono normalmente l’acqua di rubinetto oltre a usarla per bollire e lavare le verdure, per fare il caffe’, ecc. In caso di installazione dell’addolcitore, sara’ necessario cambiare le abitudini alimentari e astenersi ad esempio dal bere l’acqua addolcita?

La durezza di un’acqua si misura in “gradi Francesi” : 1 grado Francese di durezza corrisponde ad un contenuto di 10 mg/litro di carbonato di calcio ovvero a circa 4 mg/litro di calcio.

In uno studio di qualche anno fa fu valutata la durezza delle acque per tutte le regioni d’Italia:

 

REGIONI

DUREZZA

GRADI FRANCESI

Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Umbria

QUASI DOLCE

    Da   0   a    15  °F 

Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Trentino, Veneto, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata

MEDIAMENTE DURA

    Da  15   a    30  ° F

Lombardia, Toscana, Lazio, Calabria, Sicilia

DURA

    Da  30   a    40  ° F

Emilia Romagna, Marche

MOLTO DURA

     Oltre   40  ° F

 

Ora supponiamo di abitare a Roma, nella peggiore delle ipotesi usiamo in casa acqua con una durezza di 40 °F, cioe’ un’acqua che contiene circa 160 mg/litro di calcio. Se sottoponiamo quest’acqua ad un processo di addolcimento con una resina a scambio ionico sottraiamo il calcio sostituendolo con il sodio. Una resina a scambio ionico puo’ lavorare anche con una efficienza del 100 % sottraendo tutto il calcio ma questo non e’ opportuno che avvenga. Io, per esempio, mi limiterei a ridurre la durezza da 40 a circa 8-10 °F quindi farei lavorare la resina a circa 80 % della capacita’ di scambio sottraendo all’acqua circa 120 mg/litro di calcio.

Ogni milligrammo di calcio sottratto sarà rimpiazzato da 1,15 milligrammi di sodio (vedi risposta precedente) quindi alla fine del processo di addolcimento l’acqua conterrà circa 140 mg/litro di sodio in piu’.

Nello stimare l’acqua consumata da una persona bisogna considerare che tutta quella usata per bollire la pasta, lavare e bollire le verdure viene al 95 % eliminata e con essa il sale contenuto; per quanto riguarda il caffe’ e’ solo il vapore che estrae il caffè dalla polvere e il suo contenuto di sale e’ pressocche’ nullo (rimane tutto incrostato sul fondo della caffettiera) e comunque un iperteso dovrebbe ridurre, se non eliminare, il consumo di bevande nervine (te’, caffè ecc…).

In ultima analisi ritengo che il consumo effettivo di acqua, parlo di quella realmente ingoiata, difficilmente possa superare i due litri al giorno e di conseguenza, anche nel caso di una dieta iposodica, 280 mg di sodio in piu’ sono decisamente trascurabili.