Che strategia usano le formiche per determinare un percorso invece di un altro? E come ingannarle in modo che vadano altrove? Grazie

(foto dal sito: http://www.geocities.com/tetramorium/index.htm)

La comunicazione nelle formiche si basa su messaggi chimici affidati a sostanze chiamate feromoni. I messaggi sono utitlizzati in tutti gli aspetti della vita di questi insetti, da segnali di allarme al riconoscimento delle proprie compagne di nido. Nel caso della comunicazione tra operaie nello svolgimento delle loro funzioni, che formano le tipiche file, si parla di “reclutamento”, in inglese “recruitment”, e in particolare di reclutamento verso una risorsa.
Le sostanze chimiche sono diverse da specie a specie, e anche le ghiandole del corpo che le producono variano. Le sostanze impiegate hanno diversa volatilità e quindi diversa permanenza sul substrato.
La traccia viene prodotta per la prima volta da una formica scout che lascia il nido per cercare cibo. Quando lo trova si alimenta e torna diretta al proprio nido. In qualche modo essa è capace di memorizzare dei punti di riferimento rispetto al nido che le permettono di ritrovare facilmente la strada, quindi riesce a tornare per la via più breve, e mentre torna lascia la scia di odore lungo la strada. Una volta al nido la scout allerta le altre compagne di nido con i feromoni, e così queste escono e seguono la traccia fino alla risorsa. Dato che le prime formiche che tornano al nido dopo aver raggiunto il cibo sono quelle che hanno percorso la via più breve, questa sarà la via seguita dalle successive e quindi sarà anche quella marcata più volte. Ciascuna formica infatti rinforza la traccia chimica fino all’esaurimento della risorsa.
In alcuni casi queste tracce possono divenire più o meno permanenti, come nel cao di risorse alimentari stabili, quali colonie di afidi (i cosiddetti pidocchi delle piante) che secernono un liquido zuccherino, la melata, di cui le formiche si cibano.
Le formiche utilizzano anche altre guide per orientarsi e spostarsi e queste sono costituite da rami o fili d’erba, che rappresentano una strada diretta per accedere a risorse o superare ostacoli, e più pratica da percorrere che non fare la gincana tra erbe sassi e altri ostacoli. Nell’ambiente umano queste “autostrade” sono costituite da condotte, tubi, fili metallici o elettrici ecc. La traccia odorosa evapora con il tempo, quindi se è rimossa la fonte di cibo, o altra risorsa che sia,  e le formiche non percorrono più quel tragitto la fila scompare.
Questi comportamenti delle formiche vengono utilamente sfruttati per effettuare disinfestazioni, in quanto osservando e seguendo la fila si può localizzare il nido principale. Se non vi è la fila si può dar loro del miele o zucchero come esca, ed attendere che questa si formi. L’esca deve comunque essere messa nelle aree di maggior attività degli insetti, altrimenti non funziona.
Per debellare le infestazioni negli appartamenti vengono usate esche avvelenate, che hanno un effetto nel tempo, perché la loro funzione è quella di accumulare il veleno nel nido principale, portando alla completa eliminazione del nido. L’uso di esche, poste negli angoli delle finestre, o in prossimità di fonti di acqua, e vicino al nido principale, è preferibile a quello degli spray insetticidi o repellenti, che eliminano le formiche lì per lì, ma portano alla formazione di nidi satelliti.

Per prevenire le infestazioni domestiche si consiglia intanto di rimuovere le fonti di cibo, badando a non lasciare residui sparsi e curando al massimo la pulizia. Poi si possono usare scotch biadesivo, grasso o colla gelatinosa attaccati attorno ad oggetti che possono rappresentare delle vie di passaggio (per esempio all’aperto sui tronchi degli alberi o pilastri). Altri consigliano di deporre polvere di talco lungo le file, per ingannare l’olfatto. Quando si usano esche avvelenate, si consiglia di non disturbare le formiche che si accumulano attorno ad esse, per far sì che una maggiore quantità di veleno venga trasportata nel nido.

Una curiosità
Studiando l’intelligenza delle formiche, dei gruppi di ricercatori nell’ambito dell’intelligenza artificiale hanno realizzato piccoli agenti software: ad esempio il modo in cui le formiche vanno alla ricerca di cibo ha suggerito un metodo innovativo per instradare le chiamate in un sistema di telecomunicazioni ad alto traffico. (da www.neuroingegneria.com, “Una colonia di formiche Artificiali” di Ugo Chirico)

Referenze e link utili
Beckers, R., Denebourg, J.L., Goss, S., 1992. Trails and U-turns in the selection of the shortest path by the ant Lasius niger, Journal of theorethical biology 159: 387-415.

Goss, S., Aron, S., Denebourg, J.L., Pasteels, J.M., 1989. Self-organized shortcuts in the Argentine ant, Naturawissenshaften, 76: 579-581.

Klotz J., Williams D., Reid B., Vail K., and Koehler P. Ant Trails: A Key to Management with Baits. University of Florida, Institute of Food and Agricultural Sciences (UF/IFAS).
Questo articolo si può scaricare al seguente link

www.antcafe.com/Ant%20Trails_%20A%20Key%20to%20Management%20with%20Baits.pdf

http://www.csiro.au/index.asp?type=faq&id=Ant%20control#Sprays

Per saperne di più sulle formiche italiane:
http://www.geocities.com/tetramorium/index.htm