La fiamma non è altro che gas incandescente prodotto
dalla combustione.
Durante alcuni tipi di combustione vengono prodotti dei
gas che il calore rende incandescenti e quindi luminosi,
come accade ad un metallo portato ad alte
temperature.
Molte persone confondono la fiamma con la combustione
stessa, invece sono due cose distinte. Infatti, mentre la
fiamma necessita di una combustione per esistere non è
vero il contrario, e lo possiamo constatare nel caminetto
di casa nostra: un pezzo di legno che brucia diventa
brace, la fiamma non c’è più ma la combustione,
che trasformerà il legno in carbone e successivamente in
cenere, continua per molto tempo.
La fiamma non è altro che emissione di luce dovuta
all’alta temperatura dei gas della combustione.
Tutti i corpi, quando raggiungono una certa
temperatura emettono luce visibile. Ad esempio una barra
di ferro se riscaldata emette luce, prima rossa, poi
all’aumentare della temperatura sempre più verso il
bianco.
L’emissione di luce è dovuta al fatto che
l’agitazione termica degli atomi del corpo eccita alcuni
degli elettroni periferici (si usa dire che gli atomi in
stato eccitato sono “ionizzati”). Gli elettroni
tendono poi a tornare nello stato di riposo emettendo
l’energia ricevuta sotto forma di fotoni.
diversi colori in zone diverse) è dovuto a due fattori:
la temperatura (il colore passa dal rosso cupo al bianco
vivo all’aumentare della temperatura) e la presenza di
particolari sostanze nella combustione. Infatti la
presenza di una sostanza particolare (ovvero di molti
atomi simili fra loro) viene rivelata da colorazioni
caratteristiche (sodio giallo, mercurio azzurro,
ecc.).
Ecco alcuni esempi di saggio alla fiamma. Da sinistra
a destra: litio, sodio, potassio calcio e stronzio.