Se il problema è quello di allontanare le rane perché disturbano il sonno, ho paura di non aver trovato granché.
Le rane non hanno un orecchio esterno che raccolga i suoni, ma hanno un timpano, un orecchio interno e alcune specie hanno anche un orecchio medio. Il loro timpano è una membrana circondata da un anello di cartilagine, il suono fa vibrare il timpano che comunica la vibrazione ad un liquido, il quale fa muovere le ciglia delle cellule di senso. Da qui parte il segnale che arriva al cervello.
Questo è molto genericamente il modo in cui funziona anche l’orecchio umano, ma le rane possono sentire anche con i polmoni, come succede anche in alcune specie di pesci.
Riporto alcuni dati ricavati da uno studio fatto sulle rane del Centro America, tratte dagli articoli in inglese citati alla fine della risposta.
Facciamo il caso di un albero che cada alla destra della rana, il rumore raggiungerà dapprima l’orecchio sinistro e anche il polmone sinistro. Si creerà una differenza di pressione perché l’orecchio ed il polmone destro non sono ancora stati raggiunti dal rumore. In questo modo la rana riuscirà a capire da dove arriva il suono. Per le rane individuare l’origine di un suono è molto importante, una rana femmina riesce a localizzare la direzione da cui proviene il richiamo della rana maschio.
A proposito sono principalmente i maschi a gracidare e il loro verso è un richiamo sessuale.
Il richiamo della rana ha una forte intensità; a mezzo metro da uno di questi animali, il suono raggiunge una intensità tra i 90 e 95 dB. In foreste, in cui la densità di rane è di un maschio ogni 10 metri quadri, il loro rumore è assordante.
Tra l’altro la frequenza di emissione di una specie di rane è differente da quella di un’altra specie, fenomeno detto di separazione spettrale, proprio come le frequenze radio.
Nelle rane di questo studio si è visto che il suono emesso ha due note, a frequenza diversa.
Ad esempio la frequenza di 1160 hertz serve a marcare il territorio per tenere lontano gli altri maschi, quella di 2090 hertz circa serve da richiamo sessuale. Infatti solo nelle femmine di quella specie si è trovato un gruppo numeroso di neuroni specifici per questa seconda lunghezza d’onda.
Oltre alla separazione spettrale, esiste anche una separazione temporale, nel senso che ogni specie emette i propri richiami a tempi diversi durante la giornata.
http://www.acoustics.org/swa9501.html
http://www.wonderquest.com/FrogHearing.htm
http://www.neurocomputing.org/amphibian_neurobiology/Frog_Ear/body_frog_ear.html