Dapprima occorre liberare la membrana semipermeabile che si trova sulla
superfice interna del guscio dell’uovo, immergendo quest’ultimo in un
barattolo di aceto; è sufficiente un barattolo di circa il doppio del
volume dell’uovo (circa 60-70 ml) come un bicchiere da tavola mezzo pieno
di aceto in cui si immerge l’uovo fino a ricoprirlo. Il guscio dell’uovo
è costituito quasi interamente di carbonato di calcio insolubile che a
contatto con l’acido acetico dell’aceto reagisce per dare acetato di calcio
solubile liberando anidride carbonica secondo la reazione seguente:
CaCO3 + 2CH3COOH -> Ca2+
+ 2CH3COO– + CO2
Durante questo processo si dovrebbe notare la formazione di bollicine
sulla superfice del guscio che dopo qualche ora formano una schiuma galleggiante.
Dopo circa 24-40 ore il guscio dell’uovo è ridotto
ad uno strato molto sottile e l’uovo è flessibile. A questo punto la membrana
semipermeabile a contatto con la soluzione esterna comincia a far fluire
solvente (aceto) dall’esterno all’interno dell’uovo in modo che la concentrazione
delle particelle all’interno equilibri quello all’esterno. Dopo circa
24 ore si potrà constatare che il volume dell’uovo è visibilmente aumentato
rispetto all’uovo di partenza o ad un altro uovo simile al primo, dimostrando
l’effetto della pressione osmotica.
Effettuando questo simpatico esperimento ho
ottenuto i seguenti risultati:
Stato dell’uovo |
Volume |
Peso |
Uovo |
60-62 |
67,3 |
Uovo |
85-86 |
90,4 |
Uovo |
80-83 |
87,3 |
L’uovo degusciato (a sinistra) è stato degusciato con acido fosforico
in circa 6 ore, mentre quello a destra è stato degusciato con aceto in
circa 30 ore. L’evidenza delle aumentate dimensione dell’uovo dopo assorbimento
di solvente (la griglia è dimensionata in centimetri):
A sinistra: uovo degusciato in acido fosforico |