Alessandro Rotondi chiede: A causa dell’elevato potenziale redox dell’oro, l’acido cloridrico e l’acido nitrico da soli non riescono ad ossidarlo. Tuttavia per quale ragione se uniti in miscela 1:3 (aqua regia) si ottiene una completa dissoluzione dell’oro in AuCl4?

Bisogna considerare che gli ioni partecipanti agli equilibri di ossido-riduzione non partecipano “soltanto” a questa reazione ma bensì ad una serie molto complessa di equilibri in soluzione; l’equazione di Nernst, che assegna il valore del potenziale di ogni semicoppia, non sempre può essere applicata usando semplicemente i valori dei potenziali normali.

Per un calcolo più esatto del potenziale di ossido-riduzione è invece opportuno utilizzare i valori dei “potenziali formali”: questi risultano essere valori sperimentali e caratteristici di ogni soluzione contenente, oltre alla specie ossidata e ridotta in concentrazione analitica unitaria anche altri elettroliti noti a concentrazione definita.

Passiamo ora al caso in esame: sia l’acido nitrico che l’acido cloridrico non hanno capacità di ossidare l’oro se usati separati; se i due acidi concentrati vengono però usati per preparare il reattivo comunemente noto come acqua regia (nitrico + cloridrico in rapporto 1 : 3) interagiscono tra loro: l’acido nitrico approfitta dell’ambiente fortemente acido indotto dal cloridrico e passa da un potenziale redox normale ad un potenziale redox formale decisamente più alto inoltre i due acidi insieme, interagendo, danno vita al cloruro di nitrosile (NOCl) sostanza fortemente ossidante. Si ritiene che l’ossidazione e quindi la dissoluzione dell’oro e del platino da parte dell’acqua regia sia proprio dovuta alla presenza del cloruro di nitrosile.