Supponiamo di avere un campo magnetico creato da un solenoide a collo di bottiglia, nel quale, cioè, l’intensità del campo magnetico non è, come sappiamo, uniforme. Immaginiamo ora di inserire nel solenoide acqua pura. Facendo passare corrente attraverso il solenoide, il campo magnetico non uniforme creatosi dovrebbe teoricamente andare ad influenzare il moto caotico degli ioni H+ ed OH- carichi elettricamente, e precisamente, essi dovrebbero venir deflessi dalla zona dove il flusso di campo è maggiore a quella dove il flusso è minore. In questo modo si otterrebbe una separazione degli ioni dissociati dalle molecole indissociate. Ma visto che la costante di dissociazione di chiama costante non per niente, nella zona ad intensità di campo maggiore gli ioni verrebbero sì deflessi, ma immediatamente dopo dovrebbero formarsene degli altri per mantenere costante la concentrazione ionica dell’acqua. Una volta allontanati questi nuovi ioni, se ne formerebbero altri che verrebbero di nuovo allontanati e così via… finché la soluzione dovrebbe “galleggiare” sul campo magnetico. E’ possibile ciò? C’è un errore, e dove? Intorno a quali valori si dovrebbe aggirare l’intensità di un campo magnetico capace di produrre modifiche significative nella distribuzione ionica di una soluzione? Grazie per il nobile servizio.

In rosso le risposte dell’esperto.

Supponiamo
di avere un campo magnetico creato da un solenoide a collo di bottiglia,
nel quale, cioè, l’intensità del campo magnetico non è,
come sappiamo, uniforme.

Affermazione
non giustificata. Se, per esempio, la densità lineare di corrente
del solenoide è costante il campo magnetico, con l’esclusione della
zona di rastremazione e limitrofe, sarà costante anch’esso all’interno
del solenoide (H = amperspire/metro appunto della “buccia” del
solenoide). Nella zona di rastremazione le linee di forza tenderanno a
sfuggire esattamente come in un solenoide di forma conica.

Immaginiamo
ora di inserire nel solenoide acqua pura.
Facendo passare corrente attraverso il solenoide, il campo magnetico non
uniforme creatosi dovrebbe teoricamente andare ad influenzare il moto
caotico degli ioni H+ ed OH- carichi elettricamente, e precisamente, essi
dovrebbero venir deflessi dalla zona dove il flusso di campo è
maggiore a quella dove il flusso è minore.

Anche
questa affermazione purtroppo non è vera. Il campo magnetico al
massimo incurverà un po’ le traiettorie (forza di Lorentz), peraltro
molto brevi in un liquido e sfido quindi chiunque a misurarne la rotondità,
dovute all’agitazione termica.
In questo modo si otterrebbe una separazione degli ioni dissociati dalle
molecole indissociate.
Quindi nessuna separazione delle molecole dissociate da quelle “intere”.

Ma visto
che la costante di dissociazione di chiama costante non per niente, nella
zona ad intensità di campo maggiore gli ioni verrebbero sì
deflessi, ma immediatamente dopo dovrebbero formarsene degli altri per
mantenere costante la concentrazione ionica dell’acqua. Una volta allontanati
questi nuovi ioni, se ne formerebbero altri che verrebbero di nuovo allontanati
e così via… finché la soluzione dovrebbe “galleggiare”
sul campo magnetico.

Essendo
la dissociazione/riassociazione un fenomeno di equilibrio statistico,
anche se, con qualsiasi mezzo si riuscisse a separare gli ioni o anche
a creare due zone (una più affollata di ioni e un’altra piu’ deserta)
essi si ricombinerebbero molto velocemente nelle zone “affollate”
mentre molecole non scisse si scinderebbero nelle zone “desertiche”
proprio perché il “K” è la posizione di equilibrio.