La 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina,
meglio conosciuta come TCDD, è un composto organico alogenato.
Più esattamente siamo di fronte a due anelli aromatici tra cui ci
sono due “ponti” ossigeno, in posizione simmetrica troviamo quattro atomi
di cloro a sostituzione degli atomi di idrogeno sugli anelli benzenici.
Dalla analisi della molecola possiamo subito renderci conto che aumentando
o diminuendo gli atomi di cloro, oppure cambiando loro posizione, possiamo
creare un certo numero di isomeri di questa molecola oppure molecole simili.
Tutti questi isomeri sono anch’essi diossine, per cui quando si
parla della diossina in realtà è più corretto riferirsi
alle diossine cioè a tutta una famiglia di composti aventi caratteristiche
simili.
Tutti gli studi effettuati sulla tossicità delle diossine sembrano
concordare sul fatto che la TCDD è la molecola più tossica
tra tutti i possibili isomeri e tale molecola ha anche la non invidiabile
caratteristica di essere considerata una delle molecole in assoluto più
tossica e pericolosa tra quelle mai prodotte.
Vediamo ora qualche dato sulla tossicità delle diossine.
DANNI AL SISTEMA IMMUNITARIO
I linfociti B (prodotti nel midollo) e i linfociti T (prodotti nel timo)
sono le cellule base del nostro sistema immunitario. Queste cellule sono
preposte al riconoscimento di ogni agente estraneo al nostro organismo
che si introduce in esso e alla sua eliminazione. E’ il principio del “self”
e “nonself”: ciò che è self (proprio) viene identificato
come appartenente all’organismo, al contrario il nonself è estraneo
all’organismo (virus, batteri, cellule tumorali …..) e quindi identificato
come pericoloso e combattuto. In dettaglio i linfociti B sono deputati
alla sintesi di anticorpi mentre i linfociti T oltre a regolare la risposta
immunitaria hanno la capacità di riconoscere le cellule dell’organismo
ormai infette (p.e. dal virus) e quelle geneticamente degenerate e quindi
di distruggerle.
Le diossine attaccano il sistema immunitario in maniera diretta riducendo
la produzione di linfociti B. L’azione negativa delle diossine nei confronti
dei linfociti T sembra invece essere di tipo indiretto: in questo caso
esse agiscono direttamente sul sistema endocrino e quindi sul timo influenzando
tutta la produzione di ormoni endocrini e quindi agendo anche indirettamente
sulla produzione di linfociti T.
Purtroppo un danno al sistema immunitario non solo ci espone all’attacco
di qualunque virus, batterio, fungo o parassita ma ci espone anche a tutta
una serie di importanti malattie quali ALLERGIE, MALATTIE AUTOIMMUNI, CANCRO,
AIDS ecc….…..
DANNI AL SISTEMA RIPRODUTTIVO
Come abbiamo detto precedentemente le diossine agiscono sul sistema
endocrino e quindi sugli ormoni da esso prodotti tra i quali sono: glucocorticosteroidi,
steroidi sessuali, tirosina, ormone della crescita e prolattina. Una anomalia
di produzione di tali ormoni ha sempre come conseguenza una diminuzione
della fertilità sia maschile che femminile. In particolare per le
donne si hanno irregolarità mestruali generate da ovulazione assente
o irregolare; mentre per gli uomini si ha un decremento degli spermatozoi
nel liquido seminale e taluni ricercatori associano anche una diminuzione
della libido.
ATTIVITA’ TERATOGENA E CANCRO
Benche’ tutti i ricercatori siano ormai convinti della attività
teratogena delle diossine come del loro potere cancerogeno pochi possono
portare dati certi al riguardo.
Le diossine sono ormai diffuse su tutta la terra, inoltre chiunque può
in modo del tutto casuale essere esposto a concentrazioni tossiche, quindi
è molto difficile associare all’aumento dell’incidenza di tumori
una eventuale esposizione alle diossine. L’unico studio di una certa importanza
al riguardo è stato pubblicato qualche anno fa e riguarda Seveso
(in Vietnam furono scaricate tonnellate di diossine come defolianti ma
le zone irrorate erano scarsamente popolate e non si è potuto mai
fare una statistica accettabile). Il 10 Luglio 1976 nella industria chimica
Icmesa, durante un ciclo di produzione di 2,4,5 triclorofenolo esplose
il reattore e circa 16 chilogrammi di TCDD si alzarono in una nube tossica
sopra i comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno e Desio; tutti i residenti
furono esposti alla contaminazione sino a che non si decise per l’evacuazione.
Studi su questa popolazione hanno dimostrato un aumento di incidenza di
sarcomi dei tessuti molli e di linfomi.
VALUTAZIONE DEI RISCHI
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), negli ultimi dieci
anni, ha ritoccato due volte il valore di Dose Giornaliera Tollerabile
(TDI) per le diossine e precisamente nel 1990 portandolo a:
10 pg/kg-bw (picogrammi per kilogrammo di peso corporeo)
e nel 1998 abbassandolo a:
1 pg/kg-bw.
L’abbassamento di tale soglia e’ stato fortemente sollecitato dall’EPA
(ente americano per l’ambiente) che ha definito la Dose Giornaliera Accettabile
(ADI) pari a 0,006 pg/kg-bw. Non esiste un valore soglia di diossine negli
alimenti in quanto queste si trovano soprattutto nella componente grassa
di origine animale; p.e. dosando le diossine nella carne di maiale intesa
come prodotto intero troviamo 0,05 pg/gr (dati ricavati da allevamenti
USA e Canada), dosandole solo nella parte grassa il valore diventa 1,0
pg/gr e questo vuol dire che un individuo di media corporatura, secondo
l’OMS, puo’ tranquillamente mangiare 1000 grammi di carne magra di maiale
oppure 50 grammi di grasso di maiale senza ricavarne (!!) danni per la
salute. Se invece usiamo il limite definito dall’EPA il nostro ipotetico
individuo non potra’ mangiare piu’ di 10 grammi di carne magra di maiale.
N.B.:
1 pg (picogrammo) = 10-12 g
1 fg (femtogrammo) = 10-15 g
PRODUZIONE DI DIOSSINE
Tutti gli anni dal 1955 al 1980 sono stati caratterizzati da una produzione
smodata di idrocarburi aromatici alogenati. Tra queste sostanze hanno onore
di menzione le seguenti:
DDT (1,1,1 – tricloro – 2,2 – bis(p-clorofenil)etano) insetticida
2,4 D (acido 2,4 diclorofenossiacetico) diserbante
2,4,5 T (acido 2,4,5 triclorofenossiacetico) defoliante
il 2,4-D e il 2,4,5-T uniti in parti uguali formano il famoso AGENTE
ARANCIONE usato come defoliante in Vietnam.
2,4,5 TCP (2,4,5 triclorofenolo) conservante per legno
esaclorofene disinfettante
PVC (polivinilcloruro) materiale plastico.
Quando ci si rese conto della pericolosità del DDT si smise la
sua produzione ma ancora oggi, e per molti decenni a venire, la sua molecola
è presente dovunque: nell’acqua, nella terra persino nel ghiaccio
dei poli. Purtroppo le molecole di questi composti sono estremamente resistenti
(vengono distrutte solo per combustione a oltre 800 gradi C.) e quindi
una volta immesse nell’ambiente ne inquinano tutti i cicli vitali e si
diffondono ovunque.
Non si è mai sintetizzate diossine, ne alcuna linea di produzione
è mai stata progettata per queste. Esse sono state presenti come
elementi di sintesi non desiderati nella produzione di tutti i composti
che ho nominato sopra e di altri ancora.
Attualmente molte di queste linee di produzione sono state dismesse
e soprattutto si sta cercando di eliminare il cloro da tutti i processi
di produzione onde non produrre ancora altre diossine.
Particolare menzione va invece data alle diossine prodotte per combustione
negli impianti di incenerimento dei rifiuti. In tali impianti giungono
grossi quantitativi di materiale plastico e organico e bruciare tali rifiuti
e’ sinonimo di produzione di diossine sempre e comunque.