Vorrei ricevere informazioni riguardo le specie di fossili ritrovati nella “pesciaia di Bolca” sui Lessini orientali.

Il giacimento fossilifero di Bolca, nei monti Lessini (Verona), è
uno dei più antichi d’Italia (*). Le prime
segnalazioni risalgono infatti alla metà del sedicesimo secolo.
E’ anche probabilmente il più famoso giacimento di fossili del
nostro paese. Nelle zone fossilifere più importanti (Monte Postale,
Pesciara) affiora un complesso di calcari bianco-giallastri ben
stratificati, risalenti all’Eocene medio (Luteziano, circa quarantacinque
milioni di anni fa). Tra i fossili abbondano i pesci (oltre 240 specie),
ed il giacimento è in effetti famoso per questi, tuttavia vi si
trovano anche 250 specie fossili di vegetali e altri organismi (crostacei,
vermi, molluschi, persino resti di anfibi, rettili e uccelli).

La ricerca e la raccolta dei fossili è dovuto da oltre due secoli
all’attività della famiglia Cerato; ancora oggi è questa
famiglia, in virtù di un accordo con lo Stato, ad occuparsi dei
giacimenti più importanti; gli esemplari migliori sono conservati
in un museo allestito a Bolca, ma soprattutto presso il Museo di Storia
Naturale di Verona, dove è possibile ammirare, più che da
qualsiasi altra parte, i pesci fossili raccolti a Bolca.

I
fossili, soprattutto i pesci, sono sovente perfettamente conservati. Questo
grazie alla grana finissima che contraddistingue il calcare di questo
giacimento, roccia sedimentaria depositatasi in calme e tranquille lagune
eoceniche, poco profonde e al sicuro dall’energia erosiva del mare aperto.
L’analisi sedimentologica fa pensare ad una velocità di sedimentazione
sufficientemente veloce e ad una certa scarsità di ossigeno, condizioni
favorevoli alla fossilizzazione.

 



Mene rhombea

(per ingrandire, fai un click sulla figura)

Come già detto, i pesci di Bolca hanno permesso il riconoscimento
di oltre 240 specie, e col tempo se ne scoprono sempre di nuove. Tra i
generi presenti nella Pesciaia di Bolca: Eoplatax, Blochius,
Cyclopoma, Sphyraena, Seriola, Serranus, Exelia,
Sparnodus, Mene: Quest’ultimo (Mene rhombea) o rombo
indiano (scomber) viene spesso indicato come il fossile simbolo del giacimento
di Bolca.

E’
presente anche un pesce rarissimo, Chaetodon pinnatus, che i cavatori
di Bolca chiamano “pesce angelo”. Numerosi gli anguilliformi,
es. Paranguilla, nei quali è possibile osservare i resti
della colorazione originale sotto forma di chiazze. Tra i fossili anche
il pesce grillo (Ophidium barbatum), ancora oggi vivente nel Mediterraneo,
presente in due esemplari, uno dei quali conserva ancora i resti della
colorazione a macchie che doveva presentare in vita (sono passati decine
di milioni di anni, da allora!).

La
prima descrizione particolareggiata dei fossili del giacimento di Bolca
si deve a Serafino Volta, che nel 1796 illustrò, in 76 tavole,
ben 123 specie di pesci provenienti dal giacimento veronese. I fossili
di Bolca, oltre che nel museo locale e nel già nominato Museo di
Storia Naturale di Verona, si trovano nel Museo Civico di Storia Naturale
di Milano, nel museo geologico dell’università di Padova, nel Muséum
National d’Histoire Naturelle di Parigi (dove il materiale illustrato
dal Volta vi fu portato per volontà di Napoleone Bonaparte), e
in molti altri musei del mondo.

 

Alcuni
generi presenti a Bolca, quali Mene o Ophidium, vivono ancora
oggi nei vari mari del mondo. Molti altri invece, come Sparnodus,
sono rappresentati da specie ormai estinte da svariati milioni di anni.
Infine, tra i vari giacimenti di Bolca, va ricordato quello del Monte
Purga: qui, in diversi livelli di argilliti e rocce carboniose di ambiente
d’acqua dolce, sono stati ritrovati resti di coccodrilli, tastuggini e
piante (palme).


 

Nelle immagini: le specie
Paranguilla tigrina (anguilliformi), Seriola prisca, Sparnodus
vulgaris
, Sphyraena holcensis, e due esemplari di Mene rhombea,
provenienti dai calcari litografici eocenici della Pesciaia di Bolca.

Bibliografia essenziale

1) Paolo Arduini, Giorgio Teruzzi (1986) – Fossili. Mondadori.

2) Giovanni Pinna (1989) – Il grande libro dei fossili. Rizzoli.p.p.
282-285.


(*) Antico nel senso di scoperta, non dal punto di vista geologico:
in Italia esistono giacimenti ben più antichi geologicamente, per
esempio i giacimenti paleozoici sardi di 500 milioni di anni di età:
oltre dieci volte più antichi del giacimento di Bolca.