Risposta a cura del dottore Marco Verdi
Il Capello appartiene alla categoria dei Peli, annesso cutaneo che ricopre in modo variegato l’organismo umano in estensioni diverse in relazione a sesso, età e razza.
La crescita di capelli e barba, ogni giorno, è di circa 0,5 mm nei mesi freddi e di 1 mm in quelli caldi; gli altri peli hanno ovviamente una crescita molto più lenta, quasi nulla al raggiungimento della lunghezza normale. Non si è mai visto uno, che non si depila le gambe, trascinarsi i peli come un velo da sposa.
Per capire la crescita un capello bisogna ricordarne alcune caratteristiche: il pelo è un tessuto cheratinizzato, ossia una cellula che, dopo la divisione mitotica, subisce una continua perdita degli inlcusi citoplasmatici e progressiva disidratazione. La parte in cui questo processo avviene è il Bulbo, posto alla radice del pelo, che è costituito da due parti:
- Zona di differenziazione, che contiene anche i melanociti che conferiscono la pigmentazione al pelo, e la
- Matrice, in cui si ha la divisione cellulare e indirizzamento delle cellule verso la cheratinizzazione.
La “vita” del pelo presenta un ciclo di 3 fasi:
- Telogen (Riposo);
- Anagen (Ricostruzione del pelo e prolungata fase di crescita costante del pelo, nei capelli raggiunge anche i 4-5 anni. A sua volta distinta in VI sottofasi);
- Catagen (Degenerazione della matrice e passaggio in Telogen).
Questo sta ad indicare che un soggetto di 30 anni ha avuto almeno 8-10 volte il ricambio totale di tutto lo scalpo, ovviamente senza mai manifestare calvizie per lo sfasamento delle diverse fasi di ciascun pelo; ma mettendo le mani tra i capelli (in tutti i sensi) e toccando delicatamente il cuoio ci si rende conto della presenza di “piccoli capelli”. Questi altro non sono che capelli nei primi periodi di Anagen VI (vera e propria fase di crescita) e che, allo studio tricologico, indicano lo stato di salute del cuoio capelluto.
Il pelo è indotto nelle fasi dallo stato ormonale del soggetto e la differenza tra i vari tipi di peli è determinata dalla sensibilità degli stessi agli Androgeni, dal flusso ematico (se eccessivo porta a “surriscaldamento” della zona e morte del bulbo), idratazione, alimentazione.
Gli effetti ormonali si manifestano in modo differente per il diverso metabolismo nei follicoli piliferi e ciascuno riconosce l’androgeno o androgeni simili, ma la medicina ancora non conosce bene le cause di tale fenomeno, in quanto non è ancora chiaro quali siano gli altri fattori che si rendono coresponsabili di questa varietà di manifestazioni.