Vorrei sapere se esistono solo virus “cattivi” che provocano malattie oppure, come i batteri, ce ne sono di buoni, tipo quelli che trasformano gli escrementi in concime o che permettono alle mucche di digerire la cellulosa contenuta nell’erba. Grazie

La domanda è insolita ed interessante. Premesso che non esistono microbi buoni o cattivi, la differenza tra batteri e virus consiste nel fatto che i batteri sono organismi, anche se piccoli, indipendenti e in grado di sopravvivere all’esterno di una cellula.
Alcuni di loro si sono adattati a vivere nel nostro tubo digerente che, pur essendo dentro di noi, è comunque un luogo esterno all’organismo umano, dato che è in contatto diretto con l’ambiente esterno e che è rivestito da una mucosa, con funzioni simili alla epidermide. 

Alcuni batteri possono colonizzare queste parti sia con esiti patogeni, come l’Helicobacter pilorii o l’E.coli, sia con esiti positivi per il nostro organismo, facilitando la digestione. Vengono riconosciute come benefiche diverse specie batteriche, specialmente quelle appartenenti al gruppo dei Lactobacilli e dei Bifidobatteri, come Lactobacillus acidophilus, L. sporogenes, L. rhamnosus, L. thermophilus, L. bifidus, L. plantarum, L. casei, Bifidobacterium infantis, B. longum, che hanno diverse funzioni positive, come la modificazione del pH intestinale, la sintesi di vitamine del gruppo B e acido folico, l’azione immunostimolante e l’inibizione della crescita di batteri patogeni. 

I virus invece non “sanno” fare altro che riprodursi e non sono in grado di riprodursi se non all’interno di cellule viventi.

Nei batteriofagi, virus parassiti dei batteri, esiste la possibilità che il DNA del virus si integri all’interno del DNA dell’ospite, in un ciclo detto lisogenico, diventandone parte integrante, come puoi vedere a questa precedente risposta: http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=3350

Ma generalmente il virus entra, si impossessa delle capacità di sintesi della cellula ospite e si  riproduce. Ciclo litico.

Gli scienziati, studiando i meccanismi di riproduzione dei virus, li hanno utilizzati a proprio vantaggio: un utilizzo dei virus è la preparazione dei vaccini, che consiste nel prendere i virus responsabili di un infezione, neutralizzarne la capacità patogena e tenerne intatta la capacità di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici, come dire usarli contro loro stessi.

Tra gli usi “positivi” dei virus, Monica Bandera mi segnala che da decenni i batteriofagi sono usati per curare infezioni batteriche nell’uomo come alternativa alla terapia antibiotica. Quest’utilizzo è particolarmente diffuso nei paesi dell’est europeo, sia per ragioni storiche sia per ragioni economiche, ma un crescente numero di società biotecnologiche occidentali si sta velocemente interessando a questo tipo di terapie.

Nei laboratori i virus vengono usati anche per ingegneria genetica;  ad esempio per trasportare pezzi di DNA  da una cellula batterica ad un’altra. Quando il virus lisogeno diventa litico, si stacca dal DNA dell’ospite, portandosene dietro un pezzo, che poi  trasferirà alla cellula che infetterà successivamente. Il pezzo di DNA batterico, così trasdotto, potrà reagire con il DNA della nuova cellula ospite. Il fenomeno avviene anche in natura e il gene potrebbe riguardare ad esempio la resistenza ad un antibiotico.

Un altro utilizzo si ha nella lotta negli  USA contro un vegetale, l’infestante Solanum viarum e in Australia contro il rospo Bufo marinus e contro i conigli.

  

                                       Solanum viarum                       Coniglio colpito da mixomatosi

Qui ci sono alcune notizie, in inglese, sul controllo tramite virus del Solanum viarum.
http://plantpath.ifas.ufl.edu/plpPeople/Faculty/Charudattan/BioControl/CurrentResearch/TSA.htm

L’Australia, che è rimasta isolata per millenni, ha dato origine a fenomeni notevoli di isolamento genetico, con la conseguente evoluzione di specie particolari e da quando è stata “scoperta”  ha subito gli effetti catastrofici dell’arrivo di nuovi esseri viventi, portati più o meno coscientemente dall’uomo. Classica la storia dell’invasione dei conigli, che senza nemici naturali si sono riprodotti a ritmi altissimi. Con l’agente patogeno della mixomatosi, un Poxvirus, si è cercato di fermarne la diffusione, ma i conigli hanno sviluppato la resistenza a questi  virus e hanno ripreso a riprodursi.

  

Uova e  Bufo marinus

Per quanto riguarda il Bufo marinus, importato per combattere insetti nocivi in agricoltura,  iniziano a vedersi i primi  problemi, sembra che il virus attacchi anche le altre specie di anfibi.
In Italiano:
http://www.focus.it/focusfile/17978_9_12_12_2.asp
http://194.244.5.198/ambiente/notizie/notiziari/mondo/20041021163033126509.html  http://www.ispave.it/fpdb/bancadatibiologica/dettaglio.asp?principio=39 
In Inglese:
http://www.csiro.au/index.asp?type=faq&id=CaneToadControl#facts  

Per concludere: l’uomo ha usato i virus come armi, per i propri scopi personali; ma come per tutte le armi le conseguenze non sono quelle troppo semplicisticamente aspettate. Esistono gli effetti collaterali.

“I nostri scienziati stanno lavorando su un nuovo virus, in grado di controllare questa specie, prima che il loro numero assuma proporzioni spaventose”.