Probabilmente si vuol sapere cosa sia un’eruzione surtseyana. |
Le eruzioni vulcaniche sono suddivise in effusive ed esplosive in base allo stile, tranquillo o esplosivo, delle emissioni dei prodotti.
Il diverso comportamento eruttivo dei vulcani dipende dalla viscosità e dal contenuto in gas dei magmi. La viscosità dei magmi è funzione della temperatura e, soprattutto, della composizione chimica.
FIGURA 1: Comportamento eruttivo dei magmi acidi e basici con diverso contenuto in gas.
FIGURA 2: eruzione hawaiiana con fontana e colate di lava.
Le eruzioni esplosive magmatiche.
Nelle eruzioni vulcaniche esplosive il rapido rilascio e la decompressione dei gas magmatici, o l’istantanea vaporizzazione di acqua esterna, determina la frammentazione del magma prima che questo venga a giorno e la sua espulsione sotto forma di una miscela di gas, particelle solide e liquide.
Se la frammentazione del magma è dovuta alla sola espansione esplosiva dei volatili contenuti nel magma, l’eruzione è detta magmatica.
Le eruzioni esplosive freatiche (dette anche esplosioni di vapore) si verificano quando le acque sotterranee, sotto l’effetto di riscaldamento da parte del magma, evaporano rapidamente dando una o più esplosioni. È da notare che in questo caso il magma non partecipa direttamente all’eruzione ma si “limita” a fornire calore alle acque freatiche la cui rapida trasformazione in vapore genera l’eruzione.
Le eruzioni esplosive freatomagmatiche avvengono in seguito a contatto tra magma e acqua. Tra queste si riconoscono le eruzioni vulcaniane e quelle surtseyane.
Le eruzioni vulcaniane
Le eruzioni vulcaniane derivano il loro nome dall’Isola di Vulcano nell’arcipelago delle Eolie, dove sono avvenute eruzioni con queste caratteristiche.
FIGURA 3: eruzione vulcaniana.
Avvengono quando un magma di qualsiasi composizione viene eruttato da un vulcano la cui bocca si trova al livello dell’acqua (ad esempio in mare o in un lago); si ha in tal caso un elevato numero di esplosioni continue con formazione di nuvole piroclastiche che assumono una forma particolare detta cipressoide o a coda di gallo (Figura 4).
Il termine “surtseyano” deriva dall’isola di Surtsey (Islanda), nata dal mare da un’eruzione con le caratteristiche sopra descritte.
Magmi che in condizioni “normali” darebbero esplosioni hawaiiane o stromboliane, ma interagendo con acquiferi superficiali o poco profondi daranno luogo ad esplosioni di ceneri che prendono il nome di “surtseyane” dall’isola di Surtsey formatasi nel 1963 nel mare d’Islanda a seguito di una eruzione di questo tipo (che, una volta emersa la bocca, passò ad una classica attività stromboliana). Le esplosioni surtseyane sono caratterizzate dalla formazione di colonne convettive di vapore e cenere mai molto alte. L’accumulo delle ceneri intorno alla bocca porta alla formazione di tipici coni e anelli di cenere (o di tufo) (“tuff cones” e “tuff rings”) perfettamente regolari nel caso in cui il trasporto e la deposizione del materiale sia avvenuto essenzialmente in acqua, o anche fortemente asimmetrici nel caso in cui il trasporto sia stato prevalentemente subaereo.
L’isola di Surtsey all’inizio.
Nascita dell’isola di Surtsey
L’eruzione fu osservata inizialmente il 14 novembre. Il 16 novembre Surtsey aveva già raggiunto i 42 metri di altezza per una lunghezza di 540 metri. Tre giorni dopo l’altezza era arrivata a 60 metri e la lunghezza a 600 metri.
Due belle immagini dell’isola di Surtsey in formazione. A sx. scattata il 16 nov.1963; a dx foto del 21 nov 1963.
Alla fine di marzo del 1964 Surtsey era diventata un’isola alta 150 metri e lunga 1700 metri. La sua estensione, dopo 4 mesi e mezzo di attività, era arrivata a 0,5 chilometri quadrati. Fino a quel momento, il volume totale delle ceneri prodotte fu stimato in circa 460 milioni di metri cubi (equivalenti ad una velocità di emissione di 38 metri cubi al secondo).
Nonostante la velocità di accumulo della lava e le dimensioni raggiunte, nel marzo del 1964 le possibilità di sopravvivenza dell’isola erano abbastanza scarse. Surtsey era costituita prevalentemente da ceneri e scorie non cementate e quasi incoerenti, facilmente attaccabili dal moto ondoso.
La lava continuò a fluire quasi ininterrottamente sino alla fine di aprile, quindi ci fu una pausa sino ai primi giorni di luglio. Successivamente, nella metà di ottobre, il domo lavico si innalzò sino a raggiungere i 114 metri sul livello del mare, quindi la lava continuò a fluire sino al 17 maggio del 1965, senza per altro produrre ulteriori sollevamenti in altezza dell’isola.
Tra il maggio e l’ottobre del 1965 l’attività vulcanica continuò e si formò un’isoletta, detta Syrtlinger, alta 70 metri e con un’area di 0,2 chilometri quadrati, che tuttavia fu completamente erosa dalla furia del mare già prima della fine di ottobre.
Una terza grande eruzione ebbe inizio alla fine di dicembre del 1965, a meno di un chilometro a sud-ovest di Surtsey. Si formò un’altra isola, Jolnir (ma chiamata in origine isola di Natale: Christmas Island). Jolnir era alta 70 metri ed era estesa circa 0,3 chilometri quadrati, ma subito dopo la cessazione dell’attività lavica (agosto 1966) l’isola scomparve sotto i flutti. Surtsey rimase da sola a combattere contro l’erosione marina.
Dopo la chiusura delle bocche satelliti, l’attività riprese e continuò esclusivamente nel cratere principale di Surtsey.
L’attività vulcanica e le colate laviche continuarono con velocità decrescente sino al 5 maggio del 1967, quando si interruppero. La burrascosa adolescenza di Surtsey era durata 42 mesi. I vulcanologi stimarono il volume totale di ceneri e lave emessi durante questo lasso di tempo, in circa 1,1 chilometri cubi. L’energia sprigionata dall’eruzione generatrice di Surtsey è stata valutata pari a circa 250 bombe atomiche come quella sganciata su Hiroshima nel 1945.
Oggi Surtsey, dopo aver perso 0,2 Km2 a causa dell’erosione delle sue coste esposte al moto ondoso, presenta un’estensione di circa 2,6 chilometri quadrati e per oltre il 50% è costituita da lava, assicurando in questo modo la sopravvivenza dell’isola vulcanica.
Una terra nata appena quarant’anni fa costituisce uno splendido e prezioso laboratorio biologico per gli scienziati. Si può dire con certezza che la vita cominciò a popolare l’isola prima ancora che la lava potesse raffreddare.
Il suolo vulcanico presenta una notevole fertilità, l’ideale per i semi e le spore trasportati dai venti. Nel corso dei primi dieci anni di vita dell’isola, i naturalisti contarono già 30 diverse specie vegetali. Almeno venti specie si sono stabilite stabilmente.
Alle forme di vita vegetali fanno seguito gli animali. Si tratta quasi esclusivamente di uccelli, presenti con almeno sette specie, soprattutto gabbiani. Quasi tutte le specie nidificano regolarmente sulla neonata isola.
Attualmente l’accesso all’isola è strettamente relegato a pochi scienziati, sotto il controllo del geologo Sveinn Jakobsson. Solo lui può conferire l’autorizzazione, ambita, a compiere poche e ben mirate ricerche sull’isola nata dal mare.
L’isola di Surtsey oggi.
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=1808
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=1946
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=6950
Per vedere bellissime immagini di Surtsey:
http://www.surtsey.is/pp_isl/mynd_kort_1.htm
http://www.speleo.is/surtsey/index.htm