Tutti i calendari,
nati da esigenze pratiche di regolazione delle attività umane in
funzione delle stagioni, si basano su osservazioni astronomiche. In particolare,
l’anno ed il succedersi delle stagioni si basano sulla determinazione
dell’anno tropico (vale a dire il tempo che intercorre tra due equinozi
di primavera) e sul passaggio del Sole nei punti di declinazione nulla
o massima positiva e negativa.
Per l’esattezza, l’attuale calendario si basa su un’operazione di media
tra le misurazioni delle durate delle stagioni nei diversi anni, in quanto,
a causa di fenomeni di nutazione e variazioni dell’orbita terrestre a
causa delle influenze gravitazionali degli altri pianeti, esse non sono
sempre rigorosamente di pari lunghezza da un anno all’altro.
Naturalmente oggi è pure possibile misurare direttamente la longitudine
eclittica della Terra, in quanto essa è pari al complemento a 180°
di quella del Sole, che si può osservare direttamente fuori dall’atmosfera,
osservando la nostra stella proiettata sulle stelle “fisse”.