Il mesoderma è il terzo foglietto embrionale e da origine a numerose strutture tra le quali il derma, i muscoli, l’apparato scheletrico e il parenchima degli organi. La differenziazione iniziale del mesoderma è parte integrante del processo di gastrulazione che , ricordiamo, ha come scopo proprio la formazione di tuti e tre i foglietti. Esistono diversi tipi di mesoderma nell’embrione, in dipendenza principalmente della loro posizione relativa ai due assi.
Il mesoderma di interesse per rispondere alla domanda è il mesoderma laterale o parassiale, così denominato poiché si organizza simmetricamente ai lati del cordomesoderma, cioè dell’asse antero-posteriore. Questo mesoderma si suddivide in masse simmetriche, i mesomeri o somiti, e viene quindi definito metamerico. Con l’avanzare dello sviluppo i mesomeri si suddivideranno in una porzione mediale (lo sclerotomo) e una distale (il dermamiotomo).
Lo sclerotomo darà origine alle vertebre mentre il dermamiotomo si suddividerà ancora in due parti, una a formare il derma e l’altra i muscoli assiali. L’importanza dei mesomeri risiede proprio nella loro metamericità che permette uno sfasamento successivo dei muscoli assiali e delle vertebre. Questo sfasamento spaziale permette a ogni muscolo assiale di connettersi con due vertebre, quella anteriore e quella posteriore, e quindi di effettuare un movimento durante la contrazione.
La formazione dei mesomeri e la loro successiva specializzazione sono, come ovvio, regolati da una serie di geni dello sviluppo che si attivano in sequenza. Tra questi vale vale la pena di citare i geni della famiglia Dachshund, coinvolti nella prima fase di metamerizzazione del mesoderma parassiale.
La formazione dei somiti può avvenire secondo due modalità, per enterocelia o per schizocelia. Cioè possono formarsi masse piene che si cavitano successivamente oppure possono suddividere una struttura già cavitata. Le modalità dipendono molto dal tipo di organismo di fronte a cui ci troviamo e talvolta anche dalla posizione dei somiti stessi.