Un cilindro con pistone calato in mare comprime l’aria al suo interno, se fossi in grado di bloccare la corsa del pistone durante l’emersione, avrei conservato l’energia sotto forma di pressione del gas. Potrei utilizzare quest?enegia per far emergere un secondo cilindro e averne in eccedenza?

Immergendo il sistema cilindro pistone in acqua marina, via via che il sistema scenderà in profondità h, si avrà su tutta la superficie del cilindro un pressione

P= hγ (con γ peso specifico acqua)

In particolare sulla faccia del pistone si avrà una spinta

S=PA (con A superficie del pistone)

alla quale corrisponderà una compressione del gas contenuto.

Tale energia di pressione, una volta inibito al pistone lo scorrimento, sarà disponibile per spingere un altro pistone, sollevare/spostare una massa ecc..

L’analogia forse più calzante è quella della molla applicata al pistone: la spinta S produrrà una contrazione della molla pari a

Δl=S/k (con k coeff. di elasticità della molla).

Una volta bloccato il pistone l’energia elastica

Eel= 1/2 k Δl2

sarà spendibile nei modi più vari.