come funziona un mouse wireless

Il mouse wireless non è collegato tramite un filo al computer e consente
così di evitare l’intralcio di cavi
sulla scrivania.

A seconda dei modelli utilizza due tecnologie ben diverse: IRDA, basata su
raggi infrarossi e Bluetooth, basata sulla comunicazione
di tipo radio. In entrambi i casi c’è una base collegata via USB al computer
che riceve il segnale ed il mouse è dotato di un
sistema di trasmissione del segnale ricavato dallo spostamento della mano.

Entrambe hanno un consumo molto basso ma
occorre comunque controllare sempre la carica delle batterie. Nelle versioni più
recenti la base di appoggio è collegata alla corrente
elettrica così quando il mouse viene posizionato sulla sua base le
batterie vengono automaticamente ricaricate. Di solito
la connessione della base è di tipo USB in modo da trasportare le
informazioni e la corrente che viene richiesta dal
dispositivo esterno per funzionare.

Si può scegliere tra codici diversi di trasmissione per evitare
interferenze con altri dispositivi wireless.
La comunicazione basata sull’infrarosso utilizza come elemento di trasporto
del segnale le onde elettromagnetiche con una
lunghezza d’onda (circa 0.780 µm – 100 µm) che è immediatamente superiore a
quella dello spettro visibile.

Il sistema è costituito da un emettitore, realizzato con un led
all’infrarosso e da un ricevitore, realizzato da un fotodiodo. I sistemi
più semplici
hanno limiti di scarsa portata, scarsa velocità ed elevata direzionalità
del segnale. Questo tipo di segnale non è in grado di attraversare corpi non
trasparenti.

Per approfondimenti visitare

www.wireless-italia.com

e

www.irda.org

I prodotti che adottano lo standard Bluetooth hanno un minuscolo
ricetrasmettitore a breve raggio che opera sulla banda radio priva di
licenza disponibile a livello mondiale, 2.45 GHz, e supporta velocità di
trasferimento dati fino a 721 Kbps, oltre a canali audio.