Il Touchpad è un dispositivo di puntamento alternativo al
mouse. Solitamente è inserito sui computer portatili, ma
esistono anche versioni autonome che si possono collegare a qualsiasi
computer. È formato da una superficie rettangolare su cui
far scorrere il dito per muovere il puntatore sullo schermo nella
direzione corrispondente. I due pulsanti sottostanti hanno le stesse
funzioni dei pulsanti del mouse e si possono anche dare lievi e rapidi
colpetti sulla superficie.
Il fenomeno elettrico su cui è basato è la
capacità. Ogni volta che due oggetti che sono conduttori elettrici
vengono avvicinati, i loro campi elettrici interagiscono per formare
una capacità. Sotto la superficie del TouchPad si trovano due
griglie di fili conduttori paralleli ricoperti da un isolante che li
separa dal dito e facilita lo spostamento dolce senza creare attrito. Le
due griglie sono disposte in modo da essere perpendicolari fra loro ed
individuano due direzioni di spostamento (x ed y). Il
dito umano è anche un conduttore elettrico. Quando si mette il
dito sul TouchPad, una minuscola capacità si forma tra il dito
ed i fili elettrici (non funziona quindi se si usa una matita al posto
del dito). Alcuni produttori usano dei punti di connessione a forma
di rombo tra i fili per aumentare la sensibilità. Un circuito
individua su quali coppie di fili, per ognuna delle due griglie, la
capacità aumenta ed individua così la posizione del
dito tramite le coordinate del piano cartesiano (x,y). Analizzando
i cambiamenti delle coordinate ed i tempi tra contatti successivi,
trasmette lo spostamento del puntatore e simula la pressione
dei pulsanti del mouse.
Il touchpad utilizza l’IRQ (livello d’interrupt) 12. È possibile
disabilitare o modificare le impostazioni in vari modi secondo il
sistema operativo usato.