Il lettore esprime il proprio disgusto verso quello che ritiene essere l’atteggiamento arrogante del CICAP. Tuttavia anche il suo intervento mi sembra abbastanza aggressivo e lo invito quindi a moderare i toni.
Da quello che il lettore scrive appare abbastanza chiara la sua scarsa informazione sia per quanto riguarda il modo di operare del CICAP, sia relativamente al caso specifico delle indagini sulla signora Cutolo.
Il lettore può colmare le lacune della sua informazione leggendo il resoconto dettagliato dell’indagine condotta dal CICAP sulla signora Cutolo alla seguente URL:
www.cicap.org/articoli/at100037.htm
Dopo la lettura comprenderà quindi che il CICAP non ha affatto “liquidato” il caso, ma è stata proprio la signora Cutolo a rifiutare ulteriori approfondimenti di indagine. Questo, purtroppo, accade molto frequentemente al CICAP: i soggetti che intende studiare rifiutano di sottoporsi a ulteriori indagini e qualcuno immancabilmente accusa il CICAP di essere chiuso di mente. Respingo quindi categoricamente le accuse del lettore secondo le quali “questi signori si avvicinano al fenomeno con un atteggiamento teso ad etichettare il fenomeno stesso”. Il CICAP non ha alcuna posizione pregiudiziale nei confronti dei fenomeni che studia e adotta esclusivamente i metodi e i criteri di ricerca tipici della scienza. Purtroppo a molta gente questi metodi e criteri non piacciono e vorrebbe modificarli a proprio vantaggio.
Per quanto riguarda il milione di dollari (non un miliardo) esso è messo a disposizione non dal CICAP, ma dalla James Randi Educational Foundation e posso assicurare il lettore che esso è disponibilissimo per chiunque dimostri sotto controllo l’esistenza di un solo fenomeno autenticamente paranormale. Il lettore può trovare maggiori informazioni sulla sfida nel seguente sito: www.randi.org/research/.