Salve. Potreste darmi gentilmente un parere su questa domanda: SUCCESSO DELL’ELIOCENTRISMO: VITTORIA PER FALSIFICAZIONE O SCONTRO DI PARADIGMI? Grazie mille per l’aiuto.

Figura ambigua di Edgard Rubin

Secondo le concezioni dello storico e filosofo della scienza americano Thomas Kuhn (sviluppate soprattutto nella sua celebre opera La struttura delle rivoluzioni scientifiche del 1962), la sostituzione della visione geocentrica tolemaica con quella eliocentrica copernicana è un esempio tipico di cambiamento di paradigma.

Basandosi sui suoi studi di storico della scienza, Kuhn sostiene che ogni epoca è caratterizzata da un determinato paradigma scientifico, ovvero da un insieme, più o meno omogeneo e coerente, di assunzioni teoriche, di pratiche sperimentali e di modi di trasmissione dei contenuti della scienza. All’interno di un dato paradigma si cerca di risolvere e spiegare tutti i problemi che progressivamente si pongono. Il paradigma non viene messo in discussione, ma soltanto applicato (eventualmente ampliato e approfondito). Si hanno, in tal modo, quelli che Kuhn chiama periodi di scienza normale.
Può accadere però che un dato paradigma non sia più in grado di razionalizzare i nuovi problemi che la scienza sperimentale pone. La comunità scientifica, ovvero l’insieme degli scienziati riconosciuti tali dalla società in una data epoca, può decidere allora di sostituire i vecchi paradigmi con dei nuovi. Si ha allora una vera e propria rivoluzione scientifica che apre le porte a un nuovo periodo di scienza normale.

Secondo Kuhn, il passaggio dalla visione geocentrica a quella eliocentrica è una tipica rivoluzione scientifica, tanto è vero che lui stesso usa questo esempio per chiarire le sue idee.
Kuhn paragona il passaggio dal geocentrismo all’eliocentrismo a ciò che accade quando osserviamo una figura ambigua come quella sopra raffigurata. Il mutamento di Gestalt grazie al quale, noi possiamo vedere sia due volti umani bianchi di profilo su uno sfondo nero, sia un vaso nero su un fondo bianco, corrisponderebbe alla rivoluzione scientifica. Tuttavia, a differenza del cambiamento Gestalt, il passaggio da un paradigma scientifico all’altro sarebbe per Kuhn irreversibile: una volta divenuti sostenitori dell’eliocentrismo, non si può più comprendere la posizione geocentrica.
Quella sostenuta da Kuhn è però una tesi troppo forte e le sue concezioni dell’evoluzione della scienza non sono unanimemente accettate.
Noi diamo oramai per scontato che la visione geocentrica fosse sbagliata. E lo era. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che esso era un modello che cercava di interpretare le osservazioni astronomiche disponibili, ponendosi dal punto di vista della Terra. Sia pure a costo di una elevata complessità (utilizzando i farraginosi concetti di epicilclo e deferente), almeno in parte riusciva nel suo intento. La visione eliocentrica descrive invece il moto dei pianeti dal punto di vista del Sole, riuscendo molto meglio e in maniera più semplice a interpretare i dati osservativi. Tuttavia, se si volesse descrivere nel sistema eliocentrico il moto dei pianeti osservato dalla Terra, si riotterrebbe qualcosa di simile al sistema geocentrico. Va comunque sottolineato che numerose osservazioni astronomiche moderne non sarebbero interpretabili con il vecchio sistema geocentrico. Da questo punto di vista quindi la sostituzione del geocentrismo con l’eliocentrismo può essere interpretata, in senso popperiano, come un processo di falsificazione di una vecchia teoria.

Per approfondimenti si veda: http://www.vialattea.net/pagine/astro1/copernic.htm