La propagazione dei segnali in uso sui ponti radio è del tipo “ottico”; ciò significa che all’aumentare della distanza a causa della curvatura terrestre, le antenne del sistema devono essere elevate in altezza affinché siano visibili. L’altezza delle antenne ed ovviamente l’assenza di ostacoli nel percorso radio stabilirebbero con affidabilità la massima lunghezza del collegamento (distanza d’orizzonte) solo se, per assurdo, mancasse l’atmosfera.
Il collegamento televisivo bidirezionale, M. Argentario e M. Limbara, cui lei si riferisce, che portò in Sardegna, dal 1956 fino a qualche anno fa (Iniziò a 500 MHz poi 1, 2 e infine a 4 GHz negli anni novanta) la televisione, era un ponte radio analogico in modulazione di frequenza, FM. Questo collegamento appartiene alla storia italiana della distribuzione dei segnali RAI verso i trasmettitori di diffusione broadcasting. Distribuzione che era programmata via cavo, ma che, il non previsto rapido incremento delle vendite di televisori fece si che già nel 1957 furono ultimate le venti tratte della connessione Torino – Milano – Palermo, tramite Ponti-Radio 2.
a) Space diversity in ricezione – Un trasmettitore con antenna e due antenne spaziate verticalmente con due ricevitori in ricezione. Usato per realizzare nel 1956(1GHz) la tratta di 240 km M. Argentario (559 m) – M. Limbara(1320 m). Nel 1980 fu portata a 3690 MHz con antenne di 4 metri spaziate 30 metri 6.
b) Space diversity in trasmissione. Due trasmettitori su due antenne spaziate puntate nella stessa direzione. Si ottiene una diminuzione delle fluttuazioni ricevute. Non è mai applicata da sola ma in aggiunta alla configurazione a).
c) Frequency diversity – Viene trasmessa la stessa informazione su due frequenze diverse con una sola antenna. Due trasmettitori e due ricevitori oltre ad occupare un canale radio dimezza l’efficienza spettrale.
Nel caso che i due segnali fossero completamente scorrelati la P1,2(F) che è la probabilità di superamento del livello di fading (F) per il migliore fascio 1 o 2 si ottiene un miglioramento (massimo teorico), pari al prodotto delle singole P(F), sia per la configurazione di tipo a) oppure c)
In conclusione abbiamo visto in modo sintetico ed essenziale che tutta la statistica per i sistemi analogici è finalizzata alla descrizione dell’attenuazione a una singola frequenza poiché il segnale può essere deteriorato solo da una forte calo di livello della portante. Le contromisure verso il fading selettivo si sono ottenute con il diversity complicando gli schemi a Radiofrequenza senza aggiungere nulla agli apparati di mo-demodulazione. Di certo non tutto sarà chiaro, ma penso che il sapere almeno dell’esistenza di certi problemi e le loro soluzioni possa aiutare ai pochi interessati a cercare per approfondire.
Invece i sistemi radio digitali/numerici utilizzano modulazioni lineari e richiedono un attento studio su tutta la banda perché in qualsiasi posizione dello spettro si posizionano i notches è persa la non idealità della funzione di trasferimento, in ampiezza e fase, del canale (Perdita dei tre criteri di Nyquist) con conseguente forte distorsione intersimbolica e indecifrabilità dell’informazione anche quando la potenza ricevuta ha valori accettabili. Maggiore è la capacità trasmessa maggiore è la larghezza di banda e maggiore è la probabilità di fuori servizio. Il diversity non è più sufficiente. Complesse funzioni elettriche sono state aggiunte sui demodulatori rispetto ai classici schemi dei demodulatori usati sui sistemi radio sopra i 10 GHz. Nuovi e diversi modelli di predizione e qualificazione dei modem, tante sperimentazioni e verifiche dai leaders mondiali di TLC 8. I metodi di verifica delle specifiche tecniche di questi demodulatori verso efficacia di contrastare il fading selettivo, giocano un ruolo fondamentale per ottenere valori di indisponibilità ad una data distanza. Senza questi accorgimenti un Ponte Radio a 2GHz, pure con una robusta modulazione QPSK a 34 Mbit/s, non funzionerebbe oltre 15-25 km in clima temperato. Accennare pur brevemente almeno l’esistenza e le soluzioni di certe poco note problematiche porterebbero questa risposta ad una lunghezza tale da tediare qualsiasi lettore. Se perverranno domande sugli effetti del fading selettivo verso le modulazioni digitali concluderei l’argomento con le problematiche ricavate dal 1989 al 1993 (Alcatel Telettra e CSELT di Torino) con la tratta sperimentale a 7 GHz, M. Capanne (Elba)- M. Limbara 9di 228km, di cui fui convolto come progettista del modem 4QAM, 34 Mbit/s per frequenze sotto i 10 GHZ .
Note
6) Attualmente i segnali televisivi digitali terrestri RAI arrivano ai trasmettitori di diffusione in Sardegna tramite un satellite della serie Hot-Bird (6 o 7) a 12 GHz. Il vantaggio del satellite geostazionario è che sui 36000 km il percorso in atmosfera densa è trascurabile. La tratta M.Argentario-M.Limbara è diventata un SDH, Stm-1 ed è usata come riserva al satellite durante le brevi interruzioni di fading piatto da violente pioggie temporalesche che si formano in alta quota.
7) F.Fabbri ” Antereflecting System for 2 GHz Over-sea Radio links”. Alta Frequenza, August 1973, pp 393-397. F. Fabbri, S.Giaconia, L.F. Mojoli “ The Red Sea Microwave Project ” Telettra Report June 1980.
8) Negli anni ottanta per il calcolo del fuori servizio sui sistemi digitali verso il fading selettivo vi erano nel mondo alcuni modelli e diversi metodi matematici. L’assemblea del CCIR avrebbe scelto e raccomandato un metodo unico , ma nessuna nazione (UK, USA, JAP, USSR) voleva che fosse eliminato il proprio modello. In Italia vi erano addirittura altri tre metodi (GTE, CSELT e FUB del tutto simile al modello giapponese). Furono fatte e pubblicate molte misure e sperimentazioni di tratte sul mare molto lunghe (Es.Pechina-Tessala 240 km, M.Capanne- M.Limbara 228 km) in cui risultò che il modello che prediceva con precisione i tempi di fuori servizio fu il metodo Telettra, inserito in normativa ITU nel 1994 come Alcatel-Telettra.
9) A tutt’oggi funzionante e con i 228 Km, è ancora la tratta digitale più lunga del mondo con la più alta capacità possibile (70 Mbit/s) e la modulazione più robusta possibile 4QAM per i restrittivi limiti di fuori servizio (0,001% pari a 5,2 minuti/anno) e con le massime conoscenze di contromisure per selettivo e guasti, su modulazioni a portante unica. L’annuncio della Aviat Networks, fatto lo scorso maggio, che pubblica un link di 193km IP 40Mbit/s, QPSK come il più lungo del mondo non è vero. http://blog.aviatnetworks.com/2011/05/04/the-worlds-longest-all-ip-microwave-link/.
Mi sono accorto che in rete poco o nulla si conosce della tratta più lunga del mondo sul mar Rosso, mi sembra doveroso cogliere l’occasione per diffondere, non solo le caratteristiche tecniche ma le enormi difficoltà e rendere omaggio ad una grande avventura di uomini che con grande passione risolsero brillantemente problemi, non solo, di alta ingegneria delle telecomunicazioni radio.
La tratta radio (telefonia e TV ) analogica più lunga del mondo. Record rimasto imbattuto
Il 5 novembre del 1979 grazie ai ministeri PTT dell’Arabia Saudita ed il Sudan che hanno voluto e promosso l’opera e la Telettra che ha progettato, costruito ed installato le apparecchiature, entrò in funzione il collegamento radio più lungo del mondo di 360 km. I consulenti Arabi scartarono soluzioni avanzate da importanti società internazionali Giapponesi e Americane, come il cavo sottomarino o sistema radio a diffusione troposferica e scelsero il progetto Telettra con apparecchiature di altissima affidabilità e basso consumo alimentate a batteria ed a celle solari.
Principali caratteristiche elettriche
Umberto Casiraghi responsabile negli anni ottanta del Laboratorio ” Studi di Propagazione ” della Telettra mi ha passato, oltre a utili conferme, copia della lettera del vice primo ministro dell’ Arabia Saudita. E’ un reference con la dichiarazione che il Ponte Radio, dopo tre anni, funzionava correttamente come da calcoli di predizione progettuali presentati nel contratto.
Inoltre mi segnala che tramite il localizzatore Google Earth, in Jebel Erba (20° 44’ 44.77” N – 36°50’ 24.33” E) si vede ancora la torre con le antenne e i pannelli solari. In Jebel Dakka (21° 0.5’ 27.91”N 40°17’27,91” E) invece sulla torre non ci sono più le antenne del 2GHz. L’enorme incremento di capacità trasmissiva dell’ultimo decennio ha reso preistorico e obsoleto una trasmissione di 960 parlatori contemporaneamente al telefono e un programma televisivo.
Il 29 maggio del 1982 per la serie “ Lavoro italiano nel mondo “ fu emesso un doppio francobollo da 450 lire l’uno. Il Ponte Radio Telettra sul Mar Rosso ed i lettori ottici dell’elettronica San Giorgio.
Gianfranco Verbana
Per approfondire e dare il giusto merito a questa realizzazione abbiamo incontrato il dott. Copat, presidente della società di trasporto elicotteristico Elitalia, che per l’appunto ha realizzato materialmente il trasporto delle attrezzature sul Jebel Erba. Lo abbiamo incontrato a Pergine in Valsugana (TN), da dove partì la sua avventura cinquant’anni fa e dove ritorna quando fa tappa dalla Tanzania, ormai divenuta la sua patria dal 1988. Ezio Copat si laurea nel 1960 in scienze forestali e rinuncia alla carriera accademica per impegnarsi nell’attività di consulenza ambientale, soprattutto in ambito alpino. Curiosamente uno dei primi successi deriva dalla constatazione che i muli hanno una quota operativa limitata dalle proprie caratteristiche fisiche. Di qui, l’interesse per l’impiego di elicotteri per realizzare paravalanghe in alta quota. Per i primi lavori Copat noleggia elicotteri svizzeri, anche per il monitoraggio della rete della distribuzione del metano per conto di SNAM. Poi nel 1972 decide di fondare una propria società: Elitalia. Elitalia riusciva a compiere lavori in condizioni ambientali estreme: solo per ricordarne un paio, il monitoraggio dell’elettrodotto sullo stretto di Messina, con oscillazioni dei cavi che avrebbero costretto alla rinuncia qualsiasi pilota “normale”. Un altro aneddoto si riferisce alla posa di una cupola su una torre di trasmissione NATO: tutti i tentativi dei piloti militari erano falliti e dunque fu chiesto anche ad Elitalia di provarci. Abram appoggiò la cupola nella propria sede al primo tentativo! E veniamo al 1982 con il ponte radio dei record. Come già menzionato nella risposta di Verbana, le condizioni ambientali erano al limite umano. Quando il vento sferzava la cima del Jebel Erba, la sabbia agiva da abrasivo e gli operatori si ritrovavano sanguinanti. La disidratazione era sempre in agguato e ciascuno doveva bere quasi quattro litri d’acqua al giorno per sopravvivere. Lo stress imposto ai piloti era notevole: in tali condizioni dovevano compiere salite e discese di 2500 metri più volte al giorno. Numerosi furono i successi e al culmine questa piccola società si trovò necessariamente a sfiorare la politica, tanto che veniva addirittura ritenuta di proprietà di un notabile democristiano dell’epoca. Copat, amareggiato e deluso decise allora di trasferire la propria residenza in Tanzania. Inserito nel clan dell’ex presidente Nyerere, una delle personalità politiche più importanti dell’Africa moderna, dalla propria base di Dar es Salaam ancora oggi Copat segue numerosi progetti di riforestazione e introduzione di nuove colture per favorire lo sviluppo del suo paese. Il 28 dicembre 2015 Ezio Copat è stato nominato Commendatore della Repubblica italiana. Paolo Sirtoli |