Quale percentuale di probabilità ha di ospitare la vita il pianeta gliese 581g, recentemente scoperto?

La scoperta del pianeta Gliese 581g, se confermata (ad oggi, diversi astronomi hanno dichiarato di non trovare nessun segnale di questo corpo attorno alla stella madre….), sarebbe una vera e propria pietra miliare nella storia della scienza planetaria. Infatti, per la prima volta un pianeta, oltre la Terra, si troverebbe nella zona in cui l’acqua si potrebbe mantenere in forma liquida ed essere, quindi, "potenzialmente abitabile".

Gliese 581g si troverebbe (continuerò a usare il condizionale per quanto su esposto) a 20 anni luce da noi, nella costellazione della Bilancia e farebbe parte di un sistema planetario di sei pianeti, determinati in 11 anni di studi accurati della variazione della velocità angolare della sua stella, dovuta ad influssi gravitazionali dei pianeti stessi.

La stella, Gliese 581, è una nana rossa di classe spettrale M3, che possiede un terzo della massa e del diametro del Sole, ma solo l’1,3% dell’energia emessa dalla nostra stella; benché si trovi nelle nostre vicinanze, Gliese 581 brilla a una magnitudine di 10,6 e quindi è visibile sì con telescopi amatoriali, ma non con un semplice binocolo.

I sei pianeti orbitano intorno ad essa molto più vicino rispetto ad una stella uguale al nostro Sole e formano un vero e proprio sistema solare in "miniatura". Di questi pianeti, due, c e d, orbitano appena fuori della cosiddetta "zona abitabile", dove invece si troverebbe 581g. Va detto che tale definizione prevede un pianeta che abbia un’atmosfera e un effetto serra non troppo differenti da quelli terrestri, ma per lungo tempo questa rimarrà solo un’ipotesi.

Vediamo ora un po’ più in dettaglio quelle che sarebbero le caratteristiche di Gliese 581g. Basandosi sui suoi effetti gravitazionali ed i limiti di stabilità del sistema, esso dovrebbe avere una massa compresa tra le 3,1 e le 4,3 m.t. (masse terrestri); la sua composizione dovrebbe essere principalmente di roccia e ferro, come la nostra, e avere un diametro solo 1,2-1,4 volte il nostro, a causa della grande forza di gravità che comprimerebbe il suo interno. Questo darebbe una forza gravitazionale superficiale 1,5-2 volte quella terrestre, rendendo difficile il camminare o il solo stare in piedi di un astronauta che atterri su questo pianeta. Ovviamente, sempre che Gliese 581g abbia una superficie solida… per quel che sappiamo, potrebbe anche avere un oceano globale celato da una densa atmosfera!

Il pianeta, però, orbiterebbe così vicino al suo sole da avere un periodo di rivoluzione di soli 36,6 giorni e questo provocherebbe un effetto "mareale" simile a quello della Luna rispetto alla Terra: in pratica, mostrerebbe la stessa faccia a Gliese 581 e pertanto un emisfero sarebbe permanentemente a giorno e l’altro a notte. Questa situazione non sarebbe problematica se il pianeta avesse un’atmosfera più densa di solo l’1% rispetto alla nostra o una pressione di anidride carbonica di circa 1 bar (tali situazioni sono già state "modellate" per ipotesi di lune di dimensioni planetarie, orbitanti grandi pianeti gassosi nella zona di abitabilità della loro stella) per impedire che l’atmosfera o solo l’acqua ghiacci nell’emisfero a notte. Anche i venti dovrebbero essere benigni e mantenersi a velocità di tipo terrestre. Queste condizioni farebbero sì che nella zona a cavallo tra i due emisferi ci siano le condizioni per lo sviluppo della vita. Come sarebbe questa? A questo punto si abbandona l’astronomia e si entra nelle speculazioni dell’esobiologia, della quale non sono esperto. Sicuramente le forme vitali dovrebbero tener conto dell’alta forza di gravità per spostarsi sulla superficie se non per librarsi in volo; in ogni caso non sarebbe affatto un problema per la vita adattarsi ad una gravità appena doppia di quella terrestre. Forse si potrebbero trovare esseri viventi anche nella zona "a notte" e basandosi su quelle terrestri (non è un cattivo esercizio, poiché la chimica prevalente dell’Universo è quella del carbonio e, quindi, organica) potrebbero comunicare con sistemi "radar" o avere una vista nel vicino infrarosso. Organismi più semplici, come batteri e alghe non avrebbero poi problemi a vivere in queste condizioni, come peraltro gia fanno sulla Terra, nelle profondità marine. Per quanto riguarda la zona a "giorno", bisogna osservare che questa avrebbe un sole più grande del nostro perennemente presente e la probabile atmosfera più densa causerebbe un forte effetto serra (dovuto alla maggior quantità di vapor d’acqua e anidride carbonica, potenti gas serra). Potremmo avere, quindi, un emisfero umido e molto caldo, forse a 40-50 °C. La luminosità, tuttavia, non dovrebbe essere un grosso problema per le forme di vita e per la temperatura, ricordo che sulla Terra esistono batteri, chiamati termofili, come il Pyrolobus fumarii  che vivono a 120-130 °C in corrispondenza delle sorgenti termali delle profondità marine. A temperature di 40-50 °C potrebbero vivere anche organismi più complessi, come già fanno alcuni vertebrati nelle zone aride del nostro pianeta, dove si possono raggiungere tali condizioni. I di 50 °C umidi, invece, non trovano riscontro sulla Terra, però si possono ancora ipotizzare forme di vita superiori, a patto che siano dotati di  un sistema di raffreddamento molto efficiente.

Tutto questo se Gliese 581g ha una superficie solida o se, semplicemente, esiste davvero!

 

Nella figura sotto, un’impressione artistica di Gliese 581g