Le foglie di una pianta non acquatica possono assumere, per osmosi (o altro), nutriente in modo diretto (quindi non attraverso l’azione delle radici), seppur in quantità minima e localizzata? In caso affermativo, in quali condizioni ciò avviene? Si tratta di un evento “eccezionale” o una funzione propria e normale del vegetale? Grazie.

Le foglie sono organi deputati prevalentemente alla funzione fotosintetica e allo scambio gassoso. http://it.wikipedia.org/wiki/Foglia

Nelle foglie si hanno differenti tipi di tessuti:

          L’epidermide che copre la superficie superiore ed inferiore. La pagina  superiore è spesso ricoperta dalla cuticola, una sostanza cerosa (cutina) che rende la foglia impermeabile, quella inferiore invece presenta in alcuni casi dei peli, che creano un “microclima” umido sopra gli stami evitando così la perdita di acqua nei periodi più caldi.
          Il mesofillo, costituito da 2 parenchimi. Un parenchima a palizzata superiormente e uno lacunoso inferiormente. Sono i parenchimi contenenti i cloroplasti, deputati quindi alla funzione fotosintetica. Il parenchima a palizzata contiene un maggior numero di cloroplasti essendo tra i due il più superficiale. Il parenchima lacunoso è caratterizzato da avere grossi spazi intercellulari nei quali diffondono ossigeno ed anidride carbonica.
          Nella parte centrale della foglia sono presenti la nervature, formate da floema e xilema. Lo xilema si trova rivolto verso al pagina  superiore della foglia e comprende i vasi per il rifornimento di acqua e sali provenienti dalle radici. Il floema si trova inferiormente e comprende cellule allungate e modificate per formare dei tubi (detti cribrosi) che consentono il trasporto dei prodotti della fotosintesi fino ai siti di utilizzo o accumulo. Nella pagina inferiore della foglia sono presenti gli stomi, aperture di piccolissime dimensioni che regolano gli scambi gassosi con l’esterno.

Gli stomi si aprono e si chiudono in base alle necessità della pianta e il loro funzionamento è regolato dalla luce (le cellule di guardia contengono cloroplasti) e da ormoni.  Attraverso gli stomi le piante traspirano (il vapore acqueo diffonde nell’atmosfera) e allo stesso tempo accumulano anidride carbonica (necessaria per il loro metabolismo).

La pianta assorbe acqua e i sali in essa disciolti anche attraverso le foglie, attraverso la cuticola e soprattutto attraverso gli stomi. Naturalmente la quantità di acqua che entra in circolo attraverso la foglia è minima. Attraverso la sua superficie, la foglia è in grado di assorbire rapidamente i principali elementi nutritivi, ma non sempre le foglie sono in grado di assorbire i nutrienti attraverso la lamina fogliare.  Ci sono importanti fattori da considerare:

  • lo stadio vegetativo dato che l’assorbimento fogliare è un fenomeno legato alla primavera – estate, cioè durante la ripresa vegetativa, quando le foglie sono più tenere;
  • la temperatura e la luminosità. Temperature relativamente basse, luminosità ridotta e presenza di umidità sulla superficie fogliare favoriscono l’assorbimento fogliare.

Un caso speciale sono le piante epifite, che vivono sui tronchi o sui rami degli alberi soprattutto nelle foreste tropicali e subtropicali e le cui radici hanno funzione di ancoraggio più che di assorbimento. In alcune specie l’assorbimento che avviene quasi totalmente per via fogliare ha come conseguenza una regressione del sistema vascolare. Esempi di  piante epifite si trovano nelle famiglia delle Bromeliaceae, come le Tillandsia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Tillandsia
http://www.tillandsie.net/tillandsia.htm

L’assorbimento fogliare viene sfruttato in agricoltura, con una tecnica indicata qualora si voglia aumentare la produttività della pianta. Nei due link seguenti ne troverai una esauriente spiegazione.

http://www.agrishoponline.com/guida%20alla%20concimazione=concimazione%20fogliare.htm 
http://www.caterweb.net/Siti_OLD/Sariaf_web/fertilizzanti_s.html