Stabilire quanto “valgono” i MHz della frequenza del clock di un
processore, ovvero quali prestazioni di velocità corrispondono
ad una data frequenza, non è cosa semplice.
Innanzitutto le prestazioni dipendono, oltre che dalla frequenza
del clock, anche dalla particolare architettura del processore. I sistemi
MacIntosh attualmente utilizzano processori di tipo PowerPC che hanno
un’architettura assai diversa dai processori Pentium o AMD utilizzati
dai PC più comuni e quindi, semplicemente, le prestazioni dei
due sistemi non sono paragonabili sulla semplice base della frequenza
del clock.
Anche confrontando processori con architettura identica (ad esempio
Pentium III a diverse frequenze di clock) la sola frequenza del clock
non è sufficiente a stabilire le differenze di prestazioni;
ovvero raddoppiando la frequenza di clock non si ottiene il raddoppio
della velocità di calcolo. Questo perché nel determinare
le prestazioni contano anche altri fattori, quali ad esempio il tempo
di accesso alla memoria, quello per le funzioni grafiche, il tempo di accesso
al disco, ecc. Fattori
che dipendono a loro volta anche dal tipo di programma che viene eseguito.
Per questo l’unico modo tecnicamente corretto per valutare le prestazioni
di un sistema e per compararle con quelle di altri sistemi diversi consiste
nel confrontare i tempi di esecuzione di un certo numero di
programmi che rappresentino bene i diversi possibili usi del computer.
Questi metodi vengono chiamati benchmark e sono spesso diversi
a seconda delle particolari applicazioni a cui sono orientati; esistono quindi
benchmarks orientati al calcolo numerico, altri specifici per applicazioni di database, ecc.
Fra i più noti ricordo:
- Il benchmark linpack di J.Dongarra, orientato alla valutazione
della velocità di calcolo numerico dei supercomputer. - Gli SPEC, una raccolta
di benchmark per varie categorie di applicazioni. - I benchmark proposti dalla rivista Byte.
- Il benchmark Dhrystone