Non solo tutti i Mammiferi, ma tutti gli organismi sono “speciali”, in quanto diversi l’uno dall’altro e dunque appartenenti a specie diverse.
Piuttosto, possiamo considerare i Chirotteri, cioè i pipistrelli, e i Cetacei, gruppo a cui appartengono le balene e i delfini, “eccezionali”. Infatti, rispetto agli altri Mammiferi hanno evoluto uno stile di vita totalmente legato all’aria i primi ed all’acqua i secondi.
Osserviamo più nel dettaglio gli adattamenti alla locomozione.
I Chirotteri hanno evoluto una mano-ala (da cui anche il nome del gruppo, chèir=mano + pteròn=ala), nella quale si distende una membrana, detta “patagio”; dal II al V dito (dattilopatagio), dal V dito all’arto posteriore (endopatagio) ed in alcune specie si estende anche tra gli arti posteriori, comprendendo anche la coda (uropatagio). Si tratta di una estensione della cute del dorso e del ventre, percorsa da fibre elastiche, muscoli striati, nervi e vasi sanguigni. Viene lubrificata, ai fini del mantenimento dell’elasticità, con un secreto proveniente da ghiandole collocate tra narici ed occhi. Il primo dito è sempre libero e viene utilizzato per arrampicarsi.
Per aumentare la superficie di inserzione dei muscoli il torace è ampliato, la gabbia toracica si incurva, con costole più larghe e lunghe e le clavicole sono rafforzate.
Per diminuire il peso l’intestino è accorciato e viene concepito un solo piccolo per volta.
Fig.1 – Parti del patagio di un chirottero
I Cetacei (dal greco kètos= mostro marino) presentano una morfologia che li rende evidentemente idrodinamici.
A differenza dei Carnivori Pinnipedi (foche, trichechi,…) non sono più in grado di sopravvivere nell’ambiente terrestre per le sostanziali modificazioni dello scheletro, in quanto coste e sterno non sono così robusti da sostenere il peso corporeo sulla terraferma e viene dunque impedita una ventilazione sufficiente dei polmoni; è per questo motivo che i Cetacei spiaggiati muoiono soffocati.
Gli arti sono ridotti; in molti Cetacei permangono vestigia degli arti posteriori e del cinto pelvico, che però non si articola mai con la colonna vertebrale; possiedono una pinna dorsale sostenuta da tessuto connettivo denso; le sette vertebre cervicali (numero standard dei mammiferi) sono fuse.
Fig.2 – Scheletro di delfino del genere Grampus
Un’analogia che accomuna Chirotteri e Cetacei Odontoceti (delfini, orche,…) è rappresentata dallo sviluppo in entrambi i gruppi di sofisticati sistemi di ecolocalizzazione o ecolocazione, cioè dalla capacità di orientarsi nell’ambiente in base all’emissione di suoni e alla successiva analisi degli echi riflessi dagli oggetti incontrati.
Degna di nota la coevoluzione di alcuni Lepidotteri che, per sfuggire alla predazione dei Chirotteri, non appena percepiscono gli ultrasuoni emessi, modificano la rotta o addirittura chiudono le ali per lasciarsi cadere.
I Chirotteri hanno abitudini notturne; il volo crepuscolare o notturno è un adattamento poco sfruttato dai Vertebrati, in quanto pochi uccelli lo attuano. Questi mammiferi si sono potuti evolvere in modo estremamente diversificato, occupando numerose nicchie trofiche, partendo dagli adattamenti più primitivi degli insettivori, ai frugivori, ai nettarivori, fino agli ematofagi del genere Desmodus.
In Italia tutti i Chirotteri insettivori sono in declino numerico; le principali famiglie rappresentate sono i Rinolofidi, che devono il nome ai complicati lobi di pelle che formano una “foglia nasale” a ferro di cavallo ed i Vespertilionidi, di cui il genere Pipistrellus è adattato all’ambiente antropizzato.
Gli Odontoceti comuni nel Mediterraneo sono ascrivibili alle famiglie Delfinidi (Orcinus orca, Delphinus delphis, Stenella coeruleoalba e Tursiops truncatus) e Fiseteridi (capodoglio nano, Kogia breviceps, e capodoglio, Physeter macrocephalus); del sottordine Misticeti non sono rari gli avvistamenti di balenottera comune (Balaenoptera physalus) e balenottera nana (Balaenoptera acutirostrata).
Link sui Chirotteri:
www.geocities.com/CapeCanaveral/Hangar/3427/b8vsmr11.html
www.terrambiente.org/fauna/Mammiferi/chiroptera/index.htm
www.biocenosi.dipbsf.uninsubria.it/chiroptera/girc/sos.html
www.lifenatura.it/emilia-romagna/LifeCHIROTTERI/
Link sui Cetacei:
www.centrostudicetacei.org
www.santuariodeicetacei.com
www.biologia.unige.it/wurtz/
www.mondomarino.net/ricerca/
Fig.1 da B.Baccetti et alii – Zoologia, trattato italiano, vol. II- 1991, Editoriale Grasso, Bologna
Fig.2 da K. Liem, W. Bemis, W. Walker, L. Grande – Anatomia comparata dei Vertebrati – 2002 EdiSES S.r.l., Napoli