La mia Professoressa di scienze delle medie sosteneva che non c’è emissione di luce al di sotto degli 800 °C. Un noto scrittore sostiene che la carta brucia a 451 °F. Come (e se) si conciliano le due affermazioni

Le due affermazioni non sono i contraddizione per un motivo molto semplice: la temperatura di combustione (che per la carta è di circa 233°C) non è quella in cui inizia l’emissione di luce visibile ma è la temperatura oltre la quale le reazioni di ossidazione si autoalimentano, per cui non c’è più bisogno di energia dall’esterno per farle avvenire. Una volta innescata, la combustione produce energia in surplus rispetto a quella necessaria ad autoalimentarsi, e quindi la temperatura aumenta molto velocemente fino a raggiungere valori (dipendenti dal tipo di materiale, in genere non lontani da quelli forniti dalla tua insegnante) per cui le molecole incombuste si eccitano e si diseccitano rilasciando i fotoni che ci fanno vedere le fiamme come luce viva.