Si dice che una sostanza brucia quando è coinvolta in una reazione di combustione, durante la quale sono liberati gas ed energia sottoforma di calore e luce. |
Un esempio è dato dalla reazione di combustione del glucosio (zucchero):
C6H12O6(solido) +6O2(gas) => 6H2O(liquido)+6CO2(gas)
La tendenza ad avvenire della reazione è espressa dal valore dell’entalpia standard di reazione H°reaz, che nel caso del glucosio è pari a -2808 KJ/mol; tanto più il valore di H°reaz è negativo, tanto più la reazione è favorita.
H°reaz sta ad indicare il calore scambiato a pressione costante, durante la reazione presa in considerazione, tra il sistema in cui avviene la reazione stessa e l’ambiente circostante.
I sassi, o meglio le rocce, sono composti inorganici di differente natura. La caratteristica comune a tutte le rocce è essere aggregati di uno o più minerali. In generale un minerale è definito come un qualsiasi solido inorganico che sia caratterizzato da una ben definita composizione chimica e da una specifica disposizione degli atomi che lo costituiscono.
I minerali più abbondanti in natura sono i silicati, costituiti da strutture tetraedriche di silicio e ossigeno.
Come detto in precedenza, per definizione la reazione di combustione riguarda materiali organici; i composti inorganici non sono soggetti a reazioni di questo tipo. Per chiarire maggiormente si può dire che per materiali quali i minerali, e quindi le rocce, la reazione di combustione è proibita sia da un punto di vista termochimico che elettronico.
Prendendo, ad esempio, in considerazione i silicati c’è da sottolineare come essi siano strutture complesse la cui unità di base è il modulo SiO4, in cui il silicio assume il suo massimo numero di ossidazione (+4).
Si capisce quindi come ogni ulteriore ossidazione di questo elemento sia impossibile, escludendo così la possibilità di combustione, che è più in generale una reazione di ossidazione.