Buongiorno,vorrei sapere se esiste una legislazione che tratta sulla messa in orbita, sulla quantita’ di satelliti che uno stato può mettere in orbita, ma soprattutto che regola la ‘rottamazione’ dei suddetti satelliti una volta in disuso.

Non esiste una vera e propria legislazione in materia spaziale, ma esistono una serie di trattati e accordi a cui gli stati membri delle Nazioni Unite possono volontariamente aderire.
Questi trattati riguardano la regolamentazione delle principali questioni che possono insorgere riguardo alle attività spaziali.
Per esempio definiscono questioni di proprietà e fruibilità dello spazio e degli altri corpi celesti. A questo proposito, lo spazio esterno gode di una regolamentazione simile a quella dell’Antartide, che non ha alcun proprietario e può essere esplorato e utilizzato solo a fini scientifici(*).
Altra questione particolarmente importante riguarda gli accordi per il soccorso di astronauti di paesi stranieri che si trovino in difficoltà e la restituzione al proprietario dei relitti spaziali rientrati in atmosfera, o ancora una legislazione che definisce i responsabili dei danni causati dal rientro di un satellite in atmosfera.

Per quanto riguarda lo specifico tema della messa in orbita dei satelliti, il principale trattato vigente è la “Convention on Registration of Objects Launched into Outer Space”, adottata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 3235 e al momento ratificata da 45 stati membri. Anche l’European Space Agency, benché non facente capo a nessuno stato dell’ONU, ha aderito a questo trattato.
In esso non si pone nessun vincolo alla messa in orbita di satelliti da parte di alcuno, ma colui che li lancia si impegna  a dichiarare alle Nazioni Unite alcune informazioni fondamentali, quali il nome del veicolo, lo scopo per cui è stato progettato, la data e il luogo di lancio e l’orbita in cui viene immesso.

Per quanto riguarda la “rottamazione” dei satelliti, al momento non esiste una legislazione in materia. Alcuni stati hanno però cominciato a prendere alcuni provvedimenti per limitare il numero di detriti spaziali. Tra questi accorgimenti c’è l’evitare di far volontariamente esplodere i satelliti militari al termine della loro vita operativa (pratica molto diffusa in passato per non consentire al nemico di poter intercettare la propria tecnologia bellica).
Altra pratica che comincia a prendere piede è quella di alzare di alcune decine di Km i satelliti in orbita geostazionaria prima di venire spenti definitivamente. Questo perché l’orbita geostazionaria è commercialmente molto preziosa e ambita, mentre quelle poco al di sopra non hanno alcun interesse commerciale, per cui è interesse di tutti non intasare l’orbita geostazionaria con relitti cosmici inutilizzati, tanto più che, data la grande distanza dalla Terra, i satelliti su questa orbita non subiscono praticamente alcun frenamento aerodinamico da parte dell’atmosfera e il loro tempo di rientro si stima nell’ordine dei milioni di anni.

E’ interessante sapere che, benchè molto pochi, esistono degli avvocati spacializzati in materia di dispute in campo spaziale. Il loro lavoro si incentra di solito principalmente su questioni che riguardano il pagamento dei premi assicurativi per danni provocati al lancio o al rientro in atmosfera.

Il dettaglio della legislatura internazionale in materia di spazio extraterrestre si può trovare nel sito dell’Ufficio per gli Affari Spaziali delle Nazioni Unite, e in particolare qui.

(*) Ciò significa che quelle ditte che vendono appezzamenti sulla Luna lo fanno in contrasto con gli accordi vigenti e, sebbene non siano mai insorte questioni legali a riguardo, è probabile che
chi possiede un certificato di proprietà di un terreno lunare in realtà ha in mano solo della carta straccia.