A me servirebbe cortesemente una ragione per dover studiare matematica dal momento che sono un ragazzo di 30 anni, lavoro in ufficio tecnico e studio al serale come perito meccanico (5^ anno). Io ciò che studio in matematica non l’ho mai utilizzato.

Innanzitutto
mi sembra che l’affermazione che conclude la domanda sia un po’ eccessiva,
soprattutto visto che viene da una persona che sta seguendo un corso di
studi di tipo tecnico. Mi pare evidente che senza la corretta utilizzazione
di concetti matematici, anche le operazioni logiche più semplici,
come comprendere una mappa o una proiezione ortogonale, sarebbero impossibili.
A maggior ragione nello studio e nella pratica delle discipline tecniche
o scientifiche, la matematica costituisce uno strumento indispensabile
non solo per la soluzione di problemi, ma prima e soprattutto per descrivere
in forma rigorosa concetti, relazioni e leggi.

I singoli
argomenti che fanno parte della matematica in quanto disciplina hanno
fra di loro relazioni assai complesse e sarebbe quindi inconcludente introdurre
in un programma di studi solo quelle parti che hanno applicazioni immediate.
Ciò significa che, anche quelle parti della matematica che sembrano
non avere applicazioni dirette, fanno parte di un bagaglio culturale complessivo
senza il quale le effettive applicazioni non sarebbero possibili.

Per concludere
vorrei aggiungere che, a mio parere, la domanda scaturisce anche da un
atteggiamento sbagliato, anche se molto diffuso. Esso consiste nel sostenere
che il valore della matematica dipende esclusivamente dal fatto di avere
utilissime applicazioni nella vita quotidiana, nella tecnica, nella scienza.
La matematica, invece, al pari della letteratura, della musica, della
filosofia, delle altre discipline scientifiche, ecc., ha un valore all’interno
della cultura umana anche a prescindere dalla sua effettiva utilità,
e questo da solo basterebbe a giustificarne lo studio.