La domanda non è del
tutto adatta alle mie competenze, che riguardano più i
linguaggi di programmazione e la programmazione in senso
lato. In parole povere io mi occupo del software, e anche
se conosco le basi elettroniche che permettono il
funzionamento dei computer, non credo di poter dare una
risposta abbastanza precisa.
In ogni modo per quello
che so, la differenza fondamentale tra un processore
Intel e uno della concorrenza, è che spesso quelli della
concorrenza hanno delle deficienze nelle prestazioni
delle FPU (Floating Point Unit), perciò risultano più
lenti nei calcoli in virgola mobili; d’altronde
offrono un rapporto prezzo/prestazioni migliore, dato che
per prestazioni di poco inferiori a quelle della Intel si
propongono con prezzi certamente più bassi.
Ora il problema è che
tutte queste case cercano di conquistare il mercato
proponendosi come valida alternativa alla Intel, però
nello stesso tempo cercano di distinguersi da Intel,
arricchendo il set d’istruzioni dei loro processori
con particolari estensioni dedicate a particolari scopi.
Un esempio è l’AMD (se non sbaglio) che ha proposto
un intero set d’istruzioni aggiuntivo per la
gestione di calcoli vettoriali (vedi MMX), ma dedicati e
pensati per l’elaborazione dei modelli 3D. Questo
rende un processore AMD appetibile per chi ha bisogno di
particolari performance grafiche, ma il processore non
serve a nulla se non c’è un buon software che lo
guidi, e quindi non si potranno mai sfruttare le
potenzialità del chip, senza particolari versioni dei
programmi usati, compilati tenendo conto delle nuove
istruzioni, e delle particolari prestazioni delle
vecchie, che in ogni caso si discostano (in più o in
meno) da quelle considerate come punto di riferimento, e
che per motivi storici sono quelle della Intel.
A dimostrazione di questo
ci sono i dati spesso discordanti dei programmi di test
proposti dalle stesse case produttrici. Osservando i
risultati di questi test in genere si rimane ancora più
confusi, per cui si vedono tabelle che ci dicono che con
un programma di test della casa X le operazioni del tipo
H, sono eseguite in tempi nettamente inferiori a quelle
del processore della casa Y, ma si trova anche che il
test fatto dalla casa Y sempre sullo stesso tipo
d’operazioni ci da risultati alquanto diversi, e
spesso addirittura ribaltando il giudizio. La cosa bella,
è che hanno ragione entrambi, infatti i loro programmi
sono stati scritti o meglio compilati con ottimizzatori
progettati per la loro macchina.
Oltre a questo aspetto,
bisogna considerare il fatto che è semplicistico pensare
che le prestazioni di un computer dipendano
esclusivamente dalla potenza del processore. Una macchina
velocissima diventerà molto lenta se non ha sufficiente
memoria per contenere i dati che elabora, che la
costringerà a caricare e scaricare su disco in
continuazione parti dei dati che gli servono, e che non
può memorizzare tutte in RAM. Per cui, in questo caso
per ottenere le prestazioni desiderate si dovrà
necessariamente aumentare la dimensione della RAM. Se
invece c’è sufficiente RAM, ma per esempio la
velocità del BUS è nettamente inferiore alla velocità
con cui si possono scambiare i dati, il processore con
una qualsiasi periferica (compresa la RAM, visto che i
dati passano sempre sul BUS), le prestazioni saranno
deludenti. Questo potrebbe sembrare strano ma è
esattamente quello che sta succedendo con il bus PCI, che
è ormai un collo di bottiglia affiancato a processori
che entro il 2001 viaggeranno a 1 Ghz e memorie con tempi
di accesso bassissimi.
Dopo tutte queste
considerazioni non posso far altro che consigliare
all’autore della domanda, di fare attenzione ai
programmi che usa, cercando se possibile di ottenere
versioni ottimizzate per la sua macchina, e magari di
cercare di aumentare la RAM ad almeno 64Mb. Per il resto
non dovrebbe avere grossi problemi con un processore non
Intel.