Il BIOS e’ l’acronimo di
Basic Input Output System.
Per gestire le periferiche dei computer e’ necessario
conoscere in che maniera dialogare con loro, cioe’ a
quali indirizzi corrispondono e quali comandi accettano,
eccetera.
Normalmente quando si scrivono programmi si vorrebbe
evitare la programmazione particolare di tali
dispositivi, piuttosto vorremmo accedere a comandi
standardizzati e facili da comprendere. Per una scheda
audio, per esempio, play, record, set samplerate. Per un
disco: leggi il settore x, scrivi sul
disco A, settore y.
Normalmente i driver delle periferiche servono proprio a
tale scopo: a fornire un’interfaccia adeguata e standard
per gli applicativi scritti per un particolare sistema
operativo. Infatti ogni driver viene scritto
in funzione del sistema operativo utilizzato.
Nasce pero’ un problema
per quanto concerne alcune periferiche particolari:
poiche’ i driver vengono caricati dal sistema operativo,
il quale normalmente li legge sul disco fisso (non
obbligatoriamente), il disco e’ una periferica per la
quale, almeno per le operazioni elementari, deve essere
disponibile un driver precaricato nel sistema. Idem per
tastiera e scheda video (almeno ad una risoluzione minima
o in modalita’ testo).
Il BIOS e’ quindi l’insieme di driver (quindi di
software) per la gestione delle principali periferiche
gia’ disponibile all’avvio del calcolatore.
Esso si trova in una ROM (la ROM BIOS appunto) e viene
caricato in RAM durante la fase di BOOT del calcolatore.
In questa maniera e’ possibile caricare un qualsiasi
sistema operativo senza che esso conosca (almeno nella
fase di caricamento principale) il tipo delle periferiche
del computer