Il lettore
di CD che si trova ormai dentro tutti i PC ha due uscite:
-una uscita
digitale (stringhe di bit 010001000100) che corrisponde alla sequenza
di campioni a 16 bit per canale (2 canali=>stereo), 48000 campioni
al
secondo.
-una uscita
analogica, riprodotta da un convertitore D/A (digitale/analogico) ben
progettato presente all’interno del lettore.
Normalmente
colleghiamo l’uscita analogica alla scheda audio, con un cavo avente
tre o quattro poli (2 per ogni canale, qualche volta un polo e’ in comune):
oppure:
L’uscita
analogica viene semplicemente amplificata (come faremmo noi con un impianto
stereo), cioe’ esclusa, o impostata al volume desiderato, dal mixer presente
sulla scheda audio.
Quando normalmente
registriamo il segnale su Hard Disk, in realta’ stiamo riconvertendo il
segnale da analogico a digitale utilizzando il convertitore A/D della
scheda audio, e percio’ rischiamo di introdurre del rumore come se registrassimo
da nastro magnetico o da disco.
Questo perche’
il segnale in ingresso e’ appunto analogico.
Ma il CD
puo’ essere letto anche in maniera “digitale”, senza bisogno della scheda
audio, utilizzando il BUS (normalmente IDE, o anche SCSI), che pero’ deve
essere programmato. A meno che non si abbiano a disposizione dei programmi
gia’ scritti oppure una scheda audio con ingresso digitale (penso che
esistano ma a prezzi poco accessibili).