Vorrei sapere quali differenze esistono tra i CD-R con il fondo blu, verde e dorato e quali di questi 3 formati è il migliore.

Per rispondere a questa domanda bisogna premettere qualche nozione sul
funzionamento dei CD e dei CD-R. Nei CD stampati, l’informazione viene
memorizzata realizzando dei piccoli avvallamenti della superficie metallica
(solitamente di alluminio) del disco; questi avvallamenti (detti pit)
sono profondi esattamente un quarto di lunghezza d’onda, riferita alla
luce infrarossa del laser di lettura, in modo che, in loro assenza, la
luce laser viene perfettamente riflessa sul fotodiodo di lettura e da
luogo ad un segnale elettrico, mentre dove sono presenti si ha interferenza
distruttiva tra la luce che incide sul bordo del pit e quella che rimbalza
sul fondo, generando un segnale nullo sul rivelatore. In tal modo si possono
codificare gli 0 e gli 1 che portano l’informazione.

In un CD-R non è possibile fare dei buchi nel disco, perché il masterizzatore
non possiede parti meccaniche per forare e perché comunque la superficie
di lettura è già chiusa sotto lo strato protettivo di plastica trasparente;
allora si distribuisce sopra lo strato metallico liscio un composto organico
opaco che, se esposto ad una luce molto intensa, diventa trasparente e
lascia “vedere” la sottostante superficie, realizzando ancora un supporto
in cui la luce può essere riflessa o meno. Il masterizzatore possiede
un laser di potenza molto superiore a quella dei normali lettori, in grado
di provocare la transizione di fase del composto e renderlo trasparente
dove necessario. Quando compi le “prove” di scrittura, quello che accade
è che il laser viene acceso a potenza inferiore, in modo che tutto si
svolga come se stessi scrivendo ma in realtà nessuna informazione viene
trasferita sul disco.

Al momento in cui si iniziarono a produrre i primi CD-R, ci si rese conto
che il materiale organico disponibile, detto cyanine, che ha colore blu,
in accoppiamento con il substrato di alluminio non forniva buoni risultati
perché i lettori in commercio avevano difficoltà nel seguire le tracce;
pertanto si sostituì il substrato con dell’oro, che nell’infrarosso ha
una migliore riflettività. Il cyanine in accoppiamento con l’oro da luogo
ad un CD dal colore verde. Successivamente, con il miglioramento dei lettori
e dei masterizzatori, anche il substrato in alluminio ha cominciato ad
essere valido, ed essendo più economico ad essere preferito. Cyanine ed
alluminio generano un CD dal colore blu. Per finire, più di recente è
stato inventato un nuovo materiale organico di analoghe caratteristiche,
chiamato phthalocyanine, che ha colore giallo e che, accoppiato ad un
substrato d’oro, rende il CD di colore dorato.

Quale tipo di substrato sia il migliore è molto difficile da dire e
comporta tutta una serie di valutazioni anche personali: i lettori vecchi
(e, naturalmente, anche le testine di lettura dei vecchi masterizzatori)
funzionano di solito solo con i CD-R verdi, per cui la scelta è obbligata,
sebbene oggi questi dischi vadano scomparendo a spese dei più economici
CD blu, inoltre la TDK, che detiene il brevetto del cyanine, impone ai
produttori il mantenimento di uno standard qualitativo elevato, cosa che
non accade per lo phthalocyanine, comprando il quale c’è il rischio che
il disco possa avere un elevato numero di difetti. Per finire, ogni masterizzatore
viene progettato e testato per funzionare in maniera ottimale con solo
uno dei supporti; alcune marche hanno la possibilità di variare i settaggi
dei propri masterizzatori via firmware, per seguire l’evoluzione del mercato,
ma comunque ciascuna unità funzionerà al meglio solo con un certo gruppo
di dischi vergine. In generale dunque, è bene attenersi ai consigli del
produttore del proprio masterizzatore (che puoi cercare sul manuale dell’unità
o sul sito web), se non proprio in merito alla marca del disco suggerito
(dietro questo consiglio ci possono essere anche accordi di mercato) almeno
sul colore del supporto. In caso d’indecisione, comunque, i CD-R verdi
sono quelli che garantiscono la leggibilità con il più vasto numero di
lettori, anche molto vecchi. Se poi si sta duplicando un CD musicale e
lo si desidera ascoltare su un lettore convenzionale, c’è da tenere presente
che alcuni di essi hanno difficoltà a leggere i CD blu.

Per finire, intendo farti notare che spesso si trovano in commercio CD-R
vergini con prezzi che possono variare anche di un fattore 2 o 3. Dietro
a questa differenza ci sta una maggiore qualità e precisione nelle macchine
che hanno prodotto il disco, con un minore numero di difetti che sono
comunque sempre presenti. Quando duplichi un disco, inevitabilmente qualche
errore viene introdotto, sia per una lettura non perfetta dell’originale,
sia per difetti presenti sul disco vergine, ma gli algoritmi di ridondanza
e di correzione degli errori dei CD di dati (meno per quelli musicali)
sono piuttosto robusti, per cui in genere non si ha perdita di informazione.
Se però si eseguono diverse copie a partire da altre copie, usando supporti
di qualità non elevata, si arriva ad un punto in cui gli algoritmi non
sono più sufficienti ed il disco risulta illeggibile. Pertanto ti consiglio,
quando ti è possibile, di duplicare sempre dall’originale e di non usare
i CD-R più economici sul mercato.