Vi sarei molto grato se poteste indicarmi un semplice esperimento per verificare il trasferimento delle onde elettromagnetiche. (Per esempio una “lampadina che si accenda a distanza”)

Penso che sia senz’altro
possibile realizzare qualche semplice esperienza che
dimostri in modo elementare la generazione, la
propagazione e la ricezione di un campo elettromagnetico
da un punto all’altro dello spazio, per esempio
riproducendo i primi esperimenti in tal senso compiuti da
Hertz o da Marconi tra la fine dell’800 ed i primi del
‘900. Anzi una (ri)lettura della vita e delle opere di
quegli scienziati (specialmente il primo) potrà
risultare sicuramente interessante a chi ha posto la
domanda.

Anche senza scomodare le
ovvie applicazioni nel settore delle telecomunicazioni,
non è difficile imbattersi in fenomeni associati alla
generazione e propagazione del campo elettromagnetico. I
casi più frequenti si presentano come disturbi ed
interferenze nel funzionamento di ricevitori radiofonici
e televisivi. Chi non ha sperimentato la comparsa di
righe sul teleschermo in concomitanza con il transito di
un’auto o un ciclomotore per strada, o l’emissione di
ronzii o scariche dall’altoparlante della radio (anche
alimentata a batteria e quindi non collegata alla rete
elettrica) quando si accendono o spengono luci o
elettrodomestici. Le lampade dotate di variatore continuo
di luminosità, poi, emettono disturbi per tutto il tempo
in cui sono accese, non solo durante i transitori di
accensione o spengimento.

In tutti questi casi
quello che succede è che lo scintillio delle candele del
motore a scoppio, le scintille emesse dalle spazzole di
un motore elettrico o dai contatti di un interruttore o
la modulazione ad impulsi della tensione di rete operata
dal triac del variatore di luminosità, producono
correnti abbastanza intense e con un contenuto di
frequenza abbastanza vasto da generare campi
elettromagnetici in grado di essere ricevuti dai
ricevitori radio e televisivi, dove si manifestano
ovviamente come disturbi di vario tipo.

Questo suggerisce un
modo semplice di realizzare una sorgente di campi
elettromagnetici, che non richiede oscillatori ed
amplificatori elettronici e ricorda da vicino quella
utilizzata nei primi esperimenti di Hertz. E` sufficiente
collegare in serie una batteria da 12 V, un campanello
elettrico di analoga tensione di funzionamento ed il
primario di una bobina da automobile. Il campanello ha lo
scopo di interrompere automaticamente e ripetutamente la
corrente nel circuito, funzionando come un veloce
interruttore automatico ed introducendo quindi una
modulazione ad onda grossomodo quadra nella corrente che
attraversa la bobina. Sul secondario di questa potranno
essere collegate due punte (per esempio chiodi) da tenere
a circa un centimetro una dall’altra, a cui potranno
essere collegati anche due spezzoni di cavo elettrico con
funzione di rudimentale antenna.

Chiudendo il circuito
primario, tra le due punte scoccheranno scintille
(cautela: la tensione è molto elevata!) a cui è
associata una corrente in grado di emettere onde
elettromagnetiche su uno spettro abbastanza ampio. Queste
potranno essere rivelate utilizzando un radioricevitore
posto nei paraggi.

Per meglio definire la
frequenza generata, Hertz poneva in parallelo alle punte
anche una induttanza ed una capacità (occorrono
componenti in grado di funzionare a tensioni molto
elevate) la cui frequenza di risonanza determina quella
del campo elettromagnetico irradiato.

Per concludere, ricordo
che esistono in commercio anche kit di montaggio
elettronici per realizzare semplici sistemi di interfono
radio o radiocomandi, i quali anche essi si basano sulla
generazione, emissione, propagazione e ricezione di campi
elettromagnetici.