Il vino è vivo. Probabilmente si riferisce al fatto che sia animato da microrganismi che sono propri del vino. La mia domanda è questa: per quanto tempo questi microrganismi “vivono nel vino”, se imbottiglio del vino in due bottiglie, una la lascio così com’è, l’altra la espongo alle radiazioni di una lampada UVC, pensa che dopo un po’ di tempo le caratteristiche dei due vini rimangano le stesse o si avranno dei mutamenti ? La ringrazio anticipatamente nel caso volesse rispondere alla mia domanda.

Come tutti i liquidi organici il vino non e’ esente dall’ospitare organismi unicellulari. Tuttavia la loro presenza nel vino imbottigliato che comperiamo nei negozi, cioe’ pronto per essere bevuto, e’ trascurabile o spesso nulla.

Nei vini piu’ scadenti si effettua addirittura una pastorizzazione, ossia un trattamento termico volto alla riduzione della carica microbica. Non si tratta pero’ di un trattamento eradicante perche’ altrimenti lo chiameremmo sterilizzazione.

La domanda posta pero’ credo si riferisse al processo di vinificazione, cioe’ la trasformazione dell’uva pigiata e divenuta mosto in vino.

Questo e’ uno dei processi biotecnologici piu’ antichi che l’uomo ha scoperto ed avviene grazie ai microrganismi. Si tratta di saccaromiceti o lieviti (funghi unicellulari) che permettono lo svolgimento delle reazioni biochimiche di trasformazione dello zucchero in alcool e la formazione di una serie di prodotti secondari che conferiscono aroma e sapore ai vini.

“Loro” pero’ (i saccaromiceti) si disattivano e muoiono nel momento in cui il tenore in alcool arriva ad una determinata soglia, potremmo dire che si suicidano e non li ritroviamo nel vino vero e proprio.

Saccaromiceti

Per quanto riguarda il vino imbottigliato esposto agli ultravioletti credo proprio che l’unica cosa che potrebbe succedere sarebbe la denaturazione delle proteine presenti nel vino e quindi un intorbidamento. Piu’ probabile pero’ che non succeda nulla, anche perche’ gli ultravioletti non riescono ad attraversare il vetro della bottiglia.