Scrivo da Torre del Greco. Vorrei sapere quanto tempo prima si puo’ sapere se un vulcano sta per iniziare la sua attivita’, in particolare per il Vesuvio. Grazie.

Gli studi condotti nel campo della vulcanologia e le conoscenze acquisite
finora non permettono, allo stato attuale, di stabilire una precisa data
di inizio dell’attività vulcanica. Tuttavia, lo studio dell’attività di
numerosi vulcani, protratto per lunghi periodi di tempo, consente di effettuare
delle previsioni probabilistiche piuttosto attendibili e realistiche.
Tali previsioni sono basate sullo studio e l’osservazione di una serie
di fenomeni che si manifestano prima dell’eruzione vulcanica, i cosiddetti
“segni premonitori”: terremoti di medio-bassa intensità, deformazioni
del terreno, aumento dell’attività e della temperatura delle fumarole
(aperture da cui fuoriescono i gas vulcanici); variazioni delle concentrazioni
di alcuni elementi chimici nelle acque sotterranee, ecc.; tali fenomeni
precursori permettono di ipotizzare diverse settimane prima la ripresa
dell’attività vulcanica.

Per quanto riguarda il Vesuvio, la Direttrice dell’Osservatorio Vesuviano,
Lucia Civetta, ha affermato:

“Grazie alla capillare rete di sorveglianza dell’Osservatorio Vesuviano,
che sorveglia costantemente 24 ore su 24 tutta l’area vulcanica napoletana,
l’Osservatorio Vesuviano è in grado di poter prevedere, con ampio anticipo,
qualsiasi evoluzione dell’attività del vulcano. È completamente da escludere
la possibilità di un improvviso, disastroso risveglio che non sia “annunciato”
e rilevato dalle strumentazioni scientifiche”.

click per ingrandireNell’area
napoletana la Protezione Civile ha realizzato una mappa (vedi immagine)
delle aree a maggior rischio, divisa in tre zone principali:

Area Rossa di ~200 chilometri quadrati che potrebbero essere
totalmente distrutta da colate di fango costituite di cenere e altri materiali
eruttivi (flussi piroclastici e “lahar”).

Area Gialla di ~1125 chilometri quadrati sui quali potrebbero
depositarsi ceneri e lapilli in quantità superiori al limite di sopportazione
dei tetti degli edifici (i limite di rottura è compreso tra i 300 e i
500 chili per metro quadro).

Area Blu di ~98 chilometri quadrati compresa all’interno dell’Area
Gialla, la cui morfologia rende possibili fenomeni di inondazioni e colate
di fango.

Nell’ambito del Piano di Emergenza per l’area vesuviana sono stati definiti
8 livelli di allerta, dal Livello 0 (background) al Livello 7.

A partire dal livello 4 scatta l’evacuazione della Zona Rossa.

Al livello 6 (eruzione in corso) viene evacuata la Zona Gialla, infine,
al livello 7 l’eruzione viene considerata terminata ed inizia la fase
del rientro della popolazione.

L’area soggetta ad alto rischio (Area Rossa) è abitata da 600.000 persone,
corrispondenti a 172.000 nuclei familiari, e comprende 18 comuni: S. Giorgio
a Cremano, Boscotrecase, Portici, S. Sebastiano al Vesuvio, Pollena Trocchia,
Trecase, Terzigno, S. Anastasia, Boscoreale, Cercola, S. Giuseppe Vesuviano,
Torre del Greco, Torre Annunziata, Ercolano, Ottaviano, Pompei, Massa
di Somma, Somma Vesuviana.