I funghi sono organismi molto particolari comunemente attribuiti al Regno Vegetale…anche se in realtà sono un rompicapo!
L’essere eterotrofi, ossia aver bisogno di assumere energia e nutrienti dall’ambiente circostante, non avere plastidi e quindi non essere in grado di produrre energia direttamente dalla radiazione solare; il possedere alcuni sistemi enzimatici e processi biochimici analoghi agli animali, per esempio immagazzinare energia sotto forma di glicogeno (polisaccaride d’accumulo); Il possedere, tra i componenti della parete cellulare la chitina, una proteina tipica degli insetti; il possedere, per alcuni gruppi una parete invece cellulosica come le altre piante; ed infine l’avere, sempre per alcuni gruppi, un ciclo riproduttivo simile alle alghe; tutto questo ha spinto alcuni botanici a considerare questo vastissimo gruppo quasi un regno a parte.
Anche la sistematica, ovvero la scienza che si occupa del raggruppamento di diverse entità viventi all’interno di categorie che presentino aspetti omogenei, ha subito l’impatto di queste considerazioni, tanto è vero che è molto difficile avere un aspetto d’insieme omnicomprensivo. L’opinione di W. Julich, e limitatamente ad alcuni piccoli gruppi di funghi (le Aphillophorales, i Gastromicetes e gli Heterobasidiomycetes) è la seguente:” E’ impossibile infatti ordinare un insieme di generi più o meno affini a tre o quattro dimensioni, in una serie bidimensionale soddisfacente.”
Nei funghi sono comprese numerosissime entità specifiche, oltre le 150.000, viventi in ogni ambiente del mondo, nella stragrande maggioranza non sono appariscenti (muffe, lieviti ed entità ancora più invisibili e paucicellulari), ma svolgono importantissime funzioni negli ecosistemi e ne condizionano spesso la stessa esistenza.
La formazione di humus, lo smaltimento dei detriti vegetali,senza il quale ci sarebbe un accumulo tale da rendere impossibile la vita stessa, tutti i processi putrefattivi che trasformano materiale organico morto in nutrienti semplici per altre entità, hanno per attori principali i funghi.
Sempre i funghi, per il loro particolare adattamento e la loro strettissima simbiosi con gli apparati radicali di alcune essenze arboree, ma non solo, permettono l’ottimale sviluppo di sistemi forestali (micorrize).
Per le Orchidaceae la simbiosi è così stretta che addirittura ne rendono possibile la riproduzione, essendo il seme di quest’ultime praticamente privo di sostanze nutritive di riserva. Per non parlare dei licheni, nei quali il rapporto fungo alga è così intimo da considerarli come un unico individuo.
Grazie a loro avvengono processi importantissimi come la lievitazione del pane, la fermentazione di alcuni alcolici, sono importanti nella produzione di formaggi,alcuni (certi lieviti ed i macromiceti commestibili) sono apportatori di vitamine e sali minerali per la nutrizione umana.
Dai funghi abbiamo ottenuto i primiantibiotici, ma da essi abbiamo anche terribili malattie, sia umane chedelle coltivazioni vegetali. Dalle loro tossine, episodi di intossicazionicollettive serie (quelle della Claviceps Purpurea, la segale cornuta) ed alcune le più potenti in assoluto tra tutte quelle conosciute (le Aflatossine).
Alcuni principi attivi presenti in pochi generi hanno la capacità di modificare abbastanza curiosamente i comportamenti umani provocando allucinazioni vivide (per es. Psilocybe). Infine da alcuni funghi otteniamo il piacere di gustarne lo squisito sapore….ma anche il dramma di trovare ancora molti imprudenti che ogni anno si intossicano o perfino muoiono, mangiando le pochissime speci velenose (in Italia di Macromiceti non più di quattro sono cosidetti mortali ed una quindicina scarsa tossici più o abbastanza seriamente).
La riproduzione, alquanto complessa,rispecchia la “stranezza” della cellula fungina.
Per prima cosa bisogna dire che,naturalmente, esistono diverse forme di funghi, da quelli unicellulari(i lieviti); a quelli formati da una unica gigantesca cellula profondamente ramificata e con molti nuclei sparsi ovunque, in modo da formare un intreccio di filamenti detti ife cenocitiche; infine la maggioranza che è costituita da tante cellule disposte in coda una all’altra per formare lunghi ed intrecciati filamenti, più o meno ramificati detti ife.
Anche in questo caso però, le pareti cellulari (la struttura di sostegno chitinosa più la membrana cellulare) disposte a separare una dall’altra le cellule in fila (setti) non sono assolutamente impermeabili, a seconda del gruppo sistematico possiedono infatti un centro forato, rivestito del solo plasmalemma (cioè la membrana cellulare) attraverso il quale passano non soltanto acqua e nutrienti, ma anche corpuscoli e in certi casi perfino i nuclei. Questa è un’altra stranezza unica dei funghi.
L’insieme delle ife fungine costituisce il micelio, che costituisce l’aspetto vegetativo “adulto” del fungo. In altre parole il micelio è la pianta fungo (mentre come vedremo, nei macromiceti quello che di solito si considera “fungo” è il carpoforo, cioè la struttura che porta gli organi riproduttivi).
La struttura comunque non differenziata in radici fusto e foglie del micelio, giustifica la collocazione dei funghi in una posizione molto vicina alle alghe ed ai licheni (Tallofite).
Cercando di semplificare il discorso riproduzione, evitando di descrivere dettagliatamente i processi di ogni Classe, e considerando che le forme riproduttive sono collegate nella loro variabilità a volte fin a livello specie, o addirittura a particolari condizioni chimico fisiche, cercherò di descrivere una situazione tipo di un Macromicete.
L’unità riproduttiva è la spora, elemento estremamente variabile, dotato di uno o più cellule, frutto di un processo riproduttivo sessuale o asessuale (quindi saranno aploidi, cioè con metà del patrimonio genetico originale, oppure avranno tutte le caratteristiche del micelio originario e quindi sarannpo diploidi).
Possiamo quindi immaginare l’esistenza di diversi tipi di riproduzione una agamica o vegetativa, nella quale si riproduce esattamente lo stesso individuo; una sessuata ed una per sporogonia.
La riproduzione sessuata o gamia si ottiena attraverso l’unione di due gameti di sesso diverso, oppure di due cellule ifali di sesso diverso, generate da micelio aploide. A complicare le cose, per es. nei Basidiomiceti è presente il fenomeno della pseudomissia o somatogamia nella quale gli elementi sessuati sono indifferenziati.
Cercando di semplificare, da una spora si sviluppa un sistema ifale: il gametofito aplonte, questo dopo essersi sviluppato nell’ambiente, si incontra con uno di sesso opposto, si fonde nella parte apicale formando per plasmagamia lo zigoto. Nei funghi superiori alla plasmogamia (unione cellulare) non segue subito la cariogamia (unione nucleare), ossia i nuclei rimangono separati nella stessa cellula, è la fase del dicariofito, un micelio secondario binucleato.
Ad un certo punto, secondo le condizioni ambientali, il dicariofito forma il sincarion, nel quale si ha la fusione dei due nuclei ed iniziano i fenomeni riproduttivi sessuali veri e propri, il sincarion quindi in breve tempo da inizio alla meiosi, divisione riduttiva del patrimonio genetico per ottenere la formazione di cellule aploidi, spore, dalle quali inizia il nuovo ciclo.
Questo complesso sistema di micelio primario (aplonte), micelio secondario (dicarion) micelio riproduttivo sincarion, e spore descrive un insieme di “stadi larvali” di vita, nel corso dei quali avvengono anche le relazioni ed i meccanismi simbiontici descritti antecedentemente, e tutti naturalmente sono volti alla conquista più efficace possibile di nuovi territori nei quali espandere la specie.
http://www.waldwissen.net/themen/waldoekologie/pilze_flechten/wsl_riesenpilz_IT
S.cerevisiae e chiodini (Armillaria mellea)