Esiste una grande varietà di dispositivi, con
caratteristiche anche abbastanza diverse uno dall’altro, che
rientrano nella denominazione di “radiotelefoni”,
per cui questa risposta sarà necessariamente un po’
sommaria e generica.
Il primo e più significativo parametro che influenza
l’esposizione di un individuo ad una qualunque sorgente di
radiazione elettromagnetica è ovviamente la
potenza emessa dall’apparecchio. Per i telefonini GSM
questa è standardizzata in 5 classi, come indicato
nella tabella seguente, che indica per ciascuna classe la
massima potenza a cui il dispositivo può
trasmettere; si tenga presente che i cellulari moderni sono,
nella maggior parte dei casi, di classe 4.
Classe | Potenza massima |
Tipo |
---|---|---|
1 | 20 watt | Veicolare |
2 | 8 watt | Portatile |
3 | 5 watt | Palmare |
4 | 2 watt | Palmare |
5 | 0.8 watt | Palmare |
Fonte: Marcello Scatà Global
System for Mobile Communications – Comunicazione ed interfaccia
radio
Un raffronto con la potenza emessa dal radiotelefono di cui
ci si deve occupare permetterà di effettuare un primo
paragone. Ma la potenza non è tutto, perché
altri parametri condizionano quanta parte della potenza
emessa verrà assorbita dalla testa dell’utente e qui
convertita in calore; tra questi ricordiamo:
-
la frequenza di funzionamento, che determina la profondità
di penetrazione dell’onda elettromagnetica nei tessuti esposti; dipendono inoltre
dalla frequenza (o, più esattamente, dalla lunghezza
d’onda, rapportata alle dimensioni ed alle distanze in
gioco) anche i fenomeni di diffrazione da parte degli oggetti
eventualmente presenti sul teatro espositivo; -
le caratteristiche del sistema trasmittente, ovvero il guadagno
e il diagramma di radiazione dell’antennina utilizzata, nonché
la presenza di schermature: questi parametri determinano la
direzione preferenziale verso la quale il nostro apparecchio
dirigerà la propria radiazione; -
le modalità d’uso dell’apparecchio, cioè, per
esempio, la posizione dell’antenna trasmittente rispetto alla testa
dell’utente.
Infine, lo stesso comportamento dell’utente
ha rilevanza nel determinare le modalità
complessive di assorbimento dell’energia elettromagnetica,
per minimizzare e distribuire al meglio la quale è per
esempio opportuno fare comunicazioni brevi alternando spesso
l’orecchio impegnato.