Il ciclo geologico che porta alla formazione delle catene montuose si chiama orogenesi (dal greco òros = monte e génesis = nascita) e comprende non solo il sollevamento e il ripiegamento di enormi pacchi di sedimenti marini, ma anche il precedente accumulo di questo materiale in depressioni prossime al continente e il loro
progressivo sprofondamento.
Le teorie orogenetiche possono essere divise in due gruppi:
meno parallele alla crosta terrestre.
Le
prime furono più seguite in passato mentre oggi, presso i geologi, sono più
accreditate le teorie dei movimenti tangenziali.
Ricerche geofisiche e sismiche condotte con strumenti raffinati hanno confermato che non solo le montagne, ma tutta la crosta continentale è formata da rocce relativamente leggere (graniti, gneiss e sedimenti) che sono chiamate sialiche
perché costituite prevalentemente da silicati d’alluminio, mentre la crosta che tappezza i fondi oceanici è formata da rocce
più pesanti (basalti, peridotiti, ecc.) dette simatiche perché ricche di silicati di magnesio. La crosta
simatica oceanica, dello spessore di 6-7 chilometri, si estende
anche sotto i continenti avvolgendo completamente la Terra, mentre lo strato sialico non è continuo (s’interrompe, infatti, in corrispondenza delle scarpate continentali al termine delle quali si trova la crosta oceanica) e i continenti possono essere considerati come enormi zattere di rocce leggere dello spessore medio di 30-40
chilometri, che può arrivare a 70-80 in corrispondenza delle catene montuose,
poggiate sul sima.
La Terra è suddivisa in tante enormi “zattere” chiamate zolle
o placche.
Tali zolle sono circa una ventina e “navigano”, si muovono, ora allontanandosi
l’una dall’altra, ora scontrandosi causando spesso forti terremoti. Nelle Ere passate
questi “scontri” hanno dato origine alle montagne.
Le regioni
montuose del mondo, sono situate dove le zolle della crosta terrestre sono entrate
in collisione dando luogo a corrugamenti. Infatti, quando due zolle s’incontrano ed una sottoscorre all’altra
(fenomeno della subduzione), la crosta oceanica facendo parte della zolla può essere inghiottita perché più densa, mentre la crosta continentale, meno densa, è sospinta ed increspata dall’attrito prodotto e si solleva.
zolle
(Detta anche della tettonica globale o della deriva dei continenti).
milioni d’anni fa fino ad oggi. Un tempo tutti i continenti erano riuniti in un unico enorme blocco cui fu dato il nome di Pangea.
Secondo la teoria della tettonica a zolle (o a placche) la formazione di una catena montuosa può avvenire con queste due principali modalità:
1º) Quando c’è subduzione di litosfera oceanica lungo un Subduzione deriva dal latino sub = sotto |
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2º) Quando due continenti entrano in collisione, com’è avvenuto per le Alpi o per la catena himalayana. |
una placca oceanica e una continentale.
In questo caso si forma una catena costiera il cui esempio tipico è la Cordigliera delle Ande.
continentali.
In questo caso su forma una catena intracontinentale come le Alpi o l’Himalaya.
Tutte le più imponenti catene montuose del nostro pianeta sono di
recente origine geologica; infatti, la loro formazione risale all’era
cenozoica che nel tempo si colloca da 65 a 7 milioni d’anni fa. Si parla di formazione geologica recente perché la Terra ha circa 4 miliardi e mezzo d’anni.
Se paragoniamo l’età della Terra ad un anno (365 giorni) come se
fosse nata il primo di gennaio potremmo dire che:
Orogenesi caledoniana. Catene montuose formate 400 milioni d’anni fa:
Rilievi della Scozia – del Galles – dell’Irlanda set. – Alpi scandinave.
Orogenesi ercinica. 300-250 milioni d’anni fa:
Rilievi dell’Europa centro-occ. – Monti Urali – in
Italia (Aspromonte e Sila).
Orogenesi Alpina: vedi tabella qui sotto.
In Europa |
In Africa |
In Asia |
In America |
In Oceania |
Le Sierre della Spagna Meridionale |
La catena dell’Atlante |
Le catene del Caucaso e dell’Anatolia |
Le montagne Rocciose |
La Nuova Zelanda |
I Pirenei |
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Le catene dell’Iran |
La Cordigliera delle Ande |
La Nuova Guinea |
Le Alpi |
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Le catene dell’Afghanistan |
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Gli Appennini |
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Il Caracorum |
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I Tauri |
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L’Himalaya |
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I Carpazi |
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L’Insulindia |
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Le Dinaridi |
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Le Filippine |
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Il Giappone |
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È verso l’inizio del Cenozoico che si sollevano tutte le attuali
catene montuose.
In pratica nell’Era Cenozoiza la configurazione dei continenti e delle catene montuose è analoga all’attuale.
Ovviamente le catene del Cenozoico non si sono formate tutte
simultaneamente; qualcuna ha iniziato prima qualcun’altra dopo, altre ancora, come le Ande, molto più tardi. Inoltre, ciascuna fase di formazione è durata anche oltre 10 milioni d’anni.
In realtà i sollevamenti delle montagne continuano ancor oggi
anche se di poco. Le Alpi, ad esempio, si sollevano di quasi un millimetro l’anno ma poi gli agenti atmosferici (pioggia, neve, vento, ghiaccio) erodono le cime e, di fatto, l’altitudine tende a diminuire piuttosto che ad aumentare.
Nel Cenozoico (dal greco Kainos = nuovo e zoion = animale) si ha la diffusione dei mammiferi, degli uccelli e della vegetazione
attuale e si verifica una forte attività vulcanica.
Orogenesi della Cordigliera delle Ande
Intorno a 40 milioni d’anni fa si sono innalzate anche le catene montuose del Nord America (le Montagne Rocciose)
e quelle del Sud America (le Ande ).
Tali innalzamenti sono avvenuti in seguito alla collisione delle zolle americane con due zolle oceaniche:
• La zolla del Pacifico contro la placca nordamericana ha provocato la formazione delle Montagne Rocciose.
• La placca di Nazca in subduzione alla placca sudamericana, ha provocato il corrugamento
dei detriti (accumulati nei fondali oceanici nel corso di centinaia di milioni d’anni) sollevandoli a formare la Cordigliera delle Ande che si estende dal Mar delle Antille fino alla Terra del Fuoco, per più di 8000 km.
La Cordigliera è costituita da una serie di lunghe catene parallele fra loro e divise da altopiani sui quali s’innalzano cime elevate e vulcani ancora attivi, come l’Aconcagua (6959 m.), l’Ojos del Salado (6880 m.),
l’Huascaran (6768 m.), il Coropuna (6425 m.), il Chimborazo (6267 m.), il Misti
e il Cotopaxi.
Mentre il versante occidentale delle Ande si affaccia ripido sul Pacifico, quello orientale digrada dolcemente verso le pianure centrali.
Proprio i movimenti ancora in atto delle zolle crostali determinano l’intensa attività sismica e vulcanica della zona.
Qui sotto due immagini che illustrano il processo di formazione della Cordigliera delle Ande.
Per maggiori approfondimenti sulla tettonica, sulla deriva dei continenti e sul vulcanesimo, cliccare sui seguenti indirizzi:
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=6950
http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=1946
http://www.fmboschetto.it/didattica/Anno_della_Terra/tavola_sinottica.htm