Questi originali invertebrati, appartengono al phylum Artropoda, classe Insecta, ordine Phasmoidea (o Fasmidi), che comprende circa 2700 specie, prevalentemente localizzate nelle aree tropicali e sub-tropicali, anche se in Europa ve ne sono una ventina; questi animali raggiungono dimensioni notevolissime (l’insetto vivente più grande è proprio un Fasmide, la Pharnacia kirbyi).
Gli insetti stecco hanno il corpo diviso in testa, torace (da cui si dipartono le sei zampe) e addome, i cui ultimi segmenti sono modificati per l’accoppiamento e la riproduzione; l’apparato boccale è di tipo masticatorio e sono fitofagi, cioè si nutrono di vegetali. In caso di pericolo, la loro forma insolita li aiuta a mimetizzarsi tra la vegetazione (fitomimetismo), nonostante alcuni di essi siano forniti di zampe con aculei e/o ghiandole velenifere contenenti sostanze repellenti, che vengono prontamente spruzzate contro gli aggressori
La crescita di questi insetti avviene attraverso 5-6 mute durante tutto il corso della vita: durante questa fase di accrescimento l’insetto è molto fragile poiché a volte l’animale perde qualche arto (che però alla successiva muta ricresce) a causa della particolare forma corporea.
Gli insetti stecco sono poco mobili, e per questo capita spesso che la femmina si riproduca partenogeneticamente, dando vita a piccolissime uova da cui nascono individui simili nella forma e con la stesso patrimonio genetico della genitrice, quindi cloni.
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http://users.libero.it/barc/stecco.htm