Vorrei sapere come funziona un microcontrollore e la sua utilità all’interno di un sistema elettronico complesso. Grazie

Il termine “microcontrollore” (o microprocessore) indica un dispositivo
programmabile
per molti versi analogo alla CPU di un personal computer, ma specializzato
per funzionare all’interno di apparecchiature elettroniche. Praticamente tutti
i
dispositivi elettronici di uso comune, dal telefono cellulare, alla lavastoviglie, al
cruscotto dell’automobile, basano il loro funzionamento su qualche
tipo di microcontrollore interno.

Esistono numerose famiglie di microcontrollori specializzate per vari usi
e che quindi hanno architettura e caratteristiche assai diverse fra loro,
ma in generale tutti contengono, integrati in un
unico chip, un processore centrale, una
memoria RAM, una memoria non volatile di qualche tipo per contenere i
programmi e vari dispositivi
di input/output (ADC, DAC, interfaccie seriali o USB, ecc.),
a seconda delle applicazioni.

Nella seguente figura viene mostrata l’architettura interna di un tipico
microcontrollore e l’aspetto fisico del dispositivo.



Il principale vantaggio dell’utilizzazione di
microcontrollori per la realizzazione di apparecchiature
elettroniche, consiste nell’estrema flessibilità:
poiché le funzioni svolte sono determinate dal programma,
lo stesso dispositivo
può svolgere funzioni
assai diverse, semplicemente cambiando il
programma di controllo.
Questo costituisce un vantaggio nella fase di sviluppo in quanto una
modifica anche sostanziale delle funzioni richiede solo il cambiamento
del programma interno.

Inoltre poiché lo stesso dispositivo può essere utilizzato
in un gran numero di applicazioni diverse
è possibile produrlo
in quantità maggiori realizzando così economie
di scala.