La domanda,
oltre che lecita, è decisamente problematica ed apre tutta una serie di
interrogativi molto complessi. Volendo dare una risposta strettamente
attinente alle conoscenze scientifiche attuali, credo che la più appropriata
sia: “e chi lo sa?”, in quanto effettivamente non pare possibile creare
l’universo dal nulla. D’altro canto, esistono una serie di constatazioni
“parallele” che vale la pena di fare.
Tanto per cominciare, non disponendo di una teoria quantistica della gravità,
non si può sapere niente di ciò che è accaduto nei primissimi istanti
dell’universo: potrebbe essere scaturito dal nulla ma potrebbe benissimo
giungere da una precedente fase di contrazione, o ancora essere rimasto
eternamente di dimensioni atomiche prima di iniziare l’attuale espansione,
ed in entrambi gli ultimi casi essere esistito da sempre.
Oltre a ciò, il principio di conservazione della massa-energia è vero
solo in media, ma non puntualmente ed istantaneamente: come è noto dalla
fisica quantistica, coppie di particelle ed antiparticelle virtuali possono
crearsi spontaneamente dal nulla, purché scompaiano “abbastanza in fretta”,
e si possono materializzare per un tempo indefinito solo se si fornisce
energia dall’esterno. Naturalmente questo “abbastanza in fretta” impone
dei limiti temporali alla violazione del principio di conservazione dell’energia
che l’universo nel suo insieme non rispetta affatto; però, d’altro canto,
un dato astronomico assai notevole è che nel suo complesso l’universo
è neutro (non ha carica elettrica), non ruota (cioè ha spin nullo) ed
in sostanza non viola alcun principio di conservazione della fisica delle
particelle, fatta eccezione per la prevalenza del numero di particelle
su quello di antiparticelle (il che viola la conservazione del numero
leptonico, numero barionico, ecc…).
In definitiva,
perciò, se si capisse perché si siano formate spontaneamente più particelle
che antiparticelle e se si accettasse la possibilità di una violazione
della conservazione dell’energia per un periodo più lungo di quanto non
accada degli esperimenti di laboratorio attuali, l’universo potrebbe benissimo
essere scaturito dal nulla (più esattamente, dal vuoto quantistico, che
non è esattamente “nulla”, dato che possiede un’energia di punto zero)!
E, cosa ancor più sorprendente, recenti studi nei maggiori acceleratori
di particelle del mondo hanno portato alla luce la cosiddetta “violazione
CP”, che dimostra effettivamente un meccanismo (non ancora ben compreso)
per il quale, partendo da un universo costituito da un ugual numero di
particelle ed antiparticelle (e dunque che non viola alcun principio di
conservazione), si sia potuto selezionare l’attuale formato da sola materia.
Ti faccio
notare, per inciso, come le teorie di unificazione delle forze alle quali
lavorano i fisici sarebbero fondamentali anche per capire l’evoluzione
dell’universo; per esempio, se, come molte di queste teorie sostengono,
il protone è instabile e decade spontaneamente, l’universo andrà via via
scomparendo, annichilando elettroni e positoni derivati dal decadimento
del protone e scomparendo alla lunga nel nulla da cui era venuto. Questo
rafforza i legami tra la fisica dell’infinitamente piccolo e quella dell’infinitamente
grande, che si sono scoperte discipline strettamente dipendenti. Concluderei
con una constatazione filosofica: se anche l’universo fosse scaturito
dal nulla, qualcosa prima doveva pur esserci! Infatti, per spiegare la
nascita del nostro universo con le sue leggi fisiche, tali leggi dovevano
essere valide anche prima; doveva esserci una qualche sorta di sovra-struttura
(scusa ma non saprei come altro definirla) nella quale valessero le leggi
fisiche e vi fosse un vuoto quantistico. Ammesso che ciò sia vero, la
scienza non potrà mai dimostrare o confutare l’esistenza di questa sovra-struttura,
la quale è e rimarrà sempre una mera speculazione. Non solo, se non vi
fosse alcuna struttura, a maggior ragione la violazione della conservazione
dell’energia non porrebbe alcun problema (se non il fastidio per gli scienziati
di non poter fornire una spiegazione plausibile), dato che questa legge
fisica sarebbe nata con l’universo stesso e dunque esso non vi andrebbe
soggetto.