Vorrei sapere notizie circa la seguente questione: dato che la questione dei voli interplanetari non é di facile soluzione, non si potrebbe mandare un’astronave su un corpo celeste (meteorite, cometa) che passa vicino alla terra e che magari giungerà vicino a un altro pianeta (conoscendo l’orbita del corpo, chiaramente) e farsi trasportare”gratuitamente”?

Prima di
tutto una precisazione di carattere formale: Per “meteorite” si intende
quel corpo celeste (asteroide o cometa che sia) che è in procinto di cadere
sulla Terra. Non è quindi possibile sfruttarlo per i nostri scopi, per
ovvi motivi!

La domanda
comunque è sensata anche se sussistono alcuni problemi tecnici. Effettivamente
in linea di principio l’idea puo’ essere buona, si invia su un asteriode
in avvicinamento alla terra una navetta spaziale e ci si affida al moto
newtoniano dell’asteroide per essere trasportati in prossimità di altri
corpi celesti completamente GRATUITAMENTE.

1- E’ da
escludere in partenza una cometa o un residuo di cometa in quanto ad una
distanza dal Sole pari ad una UA (unità astronomica), l’energia del Sole
è già in grado di sublimare gli strati superficiali del corpo celeste,
che in tal caso potrebbe diventare troppo “attivo” per potersi posare
su di esso.

2- Molto
meglio un asteroide. Ed allora proviamo a vedere quanti asteroidi passano
abbastanza vicini alla Terra per poterne approfittare. In realtà non sono
molti, negli ultimi anni le cronache ne hanno portati alla ribalta 3,
di cui 1 si è scoperto che era passato fra la Terra e la Luna solamente
quando questo era già avvenuto. Questo ci suggerisce, assieme ad altri
elementi, che in effetti:

– Non così
spesso un asteroide si avvicina alla Terra a tal punto che una missione
diretta a posarsi su di esso possa essere conveniente. Aggiungo che è
una “fortuna” che succeda molto di rado in quanto altrimenti crescerebbero
le probabilità di impatti di disastrosi con la superficie terrestre.

– L’orbita
degli asteroidi è molto instabile, e questo aspetto è maggiormente inportante
quanto più passano vicino a corpi più grandi (quali appunto la Terra)
rendendo molto approssimate le effemeridi future. Pensiamo di prendere
un autobus che potrebbe mancare la destinazione di diversi km (nel nostro
caso piccole variazioni volgono diversi milioni di km) o peggio ancora
l’autobus che va a schiantarsi sull’obbiettivo (la cometa Levy e Giove
insegnano).
A
scopo di precisazione, è utile far notare che quando leggiamo sui giornali
che il tale asteroide cadrà sulla Terra fra…. 200, 1000, 10000 anni,
si stà parlando di conti che hanno un approssimazione dello 0.1% su pochi
anni sino a crescere esponenzialmente con il passare del tempo (ed un
punto percentuale equivale a milioni di km!).

– La maggior
parte degli asteroidi con orbita che interseca o si avvicina a quella
terrestre, ha generalmente eccentricita’ molto prossima ad uno (c=1 orbite
circolari) il che vuol dire che effettivamente sfruttando tali asteroidi
al massimo si puo’ avvicinarsi al pianeta Marte. Questo tipo di asteroidi
si chiamano Apollo – Amor ed hanno dimensioni di poche decine di chilometri.
Bisogna inoltre pensare a non perdere la coincidenza, infatti se noi prendiamo
l’autobus sulla Terra, non è detto che ci sia la “coincidenza” con i pianeti
vicini. E’ vero che non esiste capolinea, ma prima di raggiungere la coicidenza
“in corsa” è possibile che si debba fare qualche giro a vuoto, e qualche
giro alla distanza di 1 UA corrisponde sempre a più o meno un anno di
viaggio per giro (poco conveniente in termini di tempo, esistono altri
metodi talvolta altrettanto funzionanti).
Da
sottolineare è che non è possibile (in circostanze normali) “scendere”
una volta raggiunta l’orbita del nostro obbiettivo e quindi aspettare
la coincidenza. Nello spazio restare fermi costa più che muoversi (e bisogna
anche capire cosa si intende quando si dice “fermi” rispetto a cosa!).

– Parliamo
ora dell’atterraggio sul nostro asteroide. Ebbene gli asteroidi obbediscono
alla legge astronomicamente quasi sempre valida: dimezzando le dimensioni
raddoppia il numero di oggetti di un certo tipo (si vedano i crateri della
luna, le stelle). Gli asteroidi “grandi” (e non parlo dei pochissimi come
Cerere che raggiungono i 1000km di diametro) di oltre 20 km sono poche
centinaia sino a diventare migliaia per corpi di poche decine di metri
di diametro. Degli oltre 6000 asteroidi conosciuti il 97% appartengono
alla fascia di asteroidi che si trova fra Marte e Giove, il resto appartiene
a numerose famiglie, solo 161 di quelli noti sono del tipo Apollo – Amor
ed un esempio è appunto Toutatis che il 4 gennaio 1989 ebbe un incontro
ravvicinato con la Terra ma la sua orbita si sta “appiattendo” sino ad
avere un orbita pressoche circolare fra 1000 anni. Parlando delle loro
dimensioni, invito a far notare quanto di seguito: lo studio e l’applicazione
della meccanica celeste è estremamente difficile eccone un esempio: Se
rappresento in scala 1:3 miliardi il sistema solare la terra di circa
6 mm di diametro ruota alla distanza di 51 metri attorno ad un Sole di
soli 50 cm di diametro. A 75metri dal Sole ruota una sfera di circa di
4 mm di diametro che rappresenta Marte. Tutto il resto è vuoto. Ebbene
partendo dalla Terra le difficoltà nel colpire un oggetto molto più
piccolo di un granello di sabbia è infinitamente più grande in un mare
di vuoto è gigantesca. La difficoltà inoltre aumenta pensando che non
si sta cercando di avvicinare un pianeta con una forza di gravita’ ben
definita, che quasi “incanala” precisamente la mia traiettoria secondo
i suoi campi gravitazionali. Infatti un corpo di 10km di diametro ha un
campo di gravità impercettibile anche a piccole distanze, e solamente
molto prossimi ad esso se ne puo’ notare la presenza (Newton ci ricorda
che la forza gravitazionale è inversamente proporzionale al quadrato della
distanza dell’obbiettivo e proporzionale alla massa). A titolo di esempio,
un nostro salto su tale corpo potrebbe facimente portarci in orbita attorno
ad esso! Insomma le difficoltà sono notevoli.

– L’utima
possibilità comunque ci è offerta da asteroidi con orbite cometarie (molto
eccentriche) che potrebbero incrociare quindi le orbite di altri pianeti,
ma purtroppo i problemi citati prima relativi, alla stabilità delle orbite
ed alle dimensioni degli oggetti, sono molto più accentuati per non parlare
che si sta parlando di corpi che si scoprono di volta in volta solo quando
hanno la possibilità di avvicinarsi alla Terra e quindi il tempo per organizzare
una missione come la si vuole fare noi non è sufficiente neppure per la
sua progettazione a tavolino, non parliamo poi del tempo per la realizzazione
della sonda spaziale e soprattutto di quello necessario ai politici per
decidere se fare la missione e se stanziare i fondi per realizzarla!

Spero di
aver ben chiarito il problema, anche se in linea di principio missioni
come quelle prospettate nella domanda sono possibili.