La statua della Madonna di Acerra
Il presunto miracolo cui fa riferimento il lettore si sarebbe verificato verso la fine di luglio 2005 nella chiesa di San Pietro Apostolo ad Acerra (NA). Alcuni fedeli hanno sostenuto di aver visto la statua della Madonna mostrare un insolito e realistico color carne e, a detta di alcuni, addirittura muoversi. Tra le varie testimonianze vi è quella di Francesco Barbetta, volontario della protezione civile giunto sul posto per motivi di ordine pubblico, che ha dichiarato all’agenzia Adnkronos: “L’ho vista muoversi ieri per tre volte. Non sono state apparizioni, ma trasformazioni, perché la Madonna si anima. Ho visto le gambe diventare di carne e poi anche il volto. E piangeva”.
Del presunto miracolo sono state anche fatte alcune riprese video da parte di alcuni fedeli mediante la videocamera dei telefoni cellulari.
Il vescovo della cittadina, monsignor Giovanni Rinaldi, è stato il primo a manifestare cautela e scetticismo nell’accettare l’ipotesi miracolistica e si è fatto promotore di indagini finalizzate a gettare luce sull’evento. Come lui stesso ha dichiarato alla stampa: “Le indagini lasciano ipotizzare che le presunte anomalie siano determinate da reazioni fisiche del materiale della statua”. Il vescovo ha poi sostenuto di aver chiesto la collaborazione della polizia scientifica “per acquisire oggettivi elementi di valutazione” in merito ai fenomeni eccezionali sulla statua della Madonna, “e il conseguente clamore suscitato“. “Personale del reparto della polizia scientifica, lo scorso 26 luglio – si legge nella nota della diocesi di Acerra – con l’ausilio di idonee apparecchiature, ha effettuato una ripresa video della statua nel momento in cui, al dire di un assiduo frequentatore della chiesa, si stava verificando il fenomeno di trasparenza delle vesti e di colorazione degli arti inferiori della scultura. Sebbene nessuno dei presenti verificava seppur minimi cambiamenti nell’effige mariana, la cassetta registrata è stata inviata al laboratorio del gabinetto interregionale della polizia scientifica per essere sottoposta ad accurata analisi con sofisticati mezzi. Tale indagine non ha riscontrato movimenti o esaltazione di trasparenze“. “Analogo accertamento – continuano dalla diocesi – è stato condotto dallo stesso personale della polizia di Stato su una ripresa video amatoriale effettuata il giorno 25, e nella quale gli arti inferiori trasparivano dalle vesti con un realistico incarnato e, secondo alcuni, si vedevano “movimenti” della statua. Anche in tale reperto gli inquirenti non hanno riscontrato l’esistenza di immagini anomale, che potessero attestare la realtà dei fenomeni“.
Piuttosto significative sono state anche le dichiarazioni di Giuseppe Cacace, lo scultore autore della statua. Egli ha dichiarato: “Non avrei mai immaginato tutto quello che è accaduto. Potrebbe trattarsi di semplici effetti luce. Se si ingrandiscono le immagini dei filmati del miracolo, ogni effetto strano svanisce. Chi ha titoli, farebbe bene a spostare la statua in un altro luogo per verificare se il fenomeno si ripete o no“. Lo scultore trova anche una spiegazione all’insolito incarnato che molti hanno scambiato per miracoloso: “I materiali utilizzati sono resina e fibre di lana di vetro e l’ho poi dipinta con smalto satinato bianco e opaco, mentre volto, mani e piedi sono stati colorati di incarnato”. E conclude affermando: “Chi mi ha commissionato l’opera voleva avesse caratteristiche specifiche, come ad esempio un’espressione molto intensa“. Evidentemente l’artista è stato pienamente all’altezza del compito assegnatogli. Il realismo della statua e il solito effetto suggestione che sempre scatta in casi come questo hanno creato l’apparente miracolo. I mass media poi hanno completato l’opera dando molto risalto alla notizia. Per fortuna, sia pur minoritari, non sono mancati i commenti scettici. Come il commentatore che ha scritto: “Perché una Madonna sente il bisogno di muoversi? A che scopo? Perché non in maniera decisa se può? Viene giù dal piedistallo e ci parla, tiene una conferenza stampa. Perché non apparire a tutti, inequivocabilmente, magari in televisione, dopo “I pacchi” di Bonolis come traino? Appare, parla, spiega. No, si muove con quel “vedo-non-ti-vedo”, indeciso. Per pochi fortunelli prescelti. Muoversi perché? Ha un senso? Che cosa vorrà dirci? “ (Fabio Greggio da www.politikon.it).