Vorrei sapere la differenza che intercorre tra coordinate apparenti e quelle equatoriali, infatti utilizzando SkyMap mi sono accorto che per ogni stella vengono date entrambe e variano di alcuni secondi se non primi d’arco.

La risposta
più corretta immagino si trovi sul manuale del programma, dal momento
che il programmatore dovrebbe indicare cosa intende per coordinate “apparenti”,
in base all’algoritmo che ha usato per calcolarle. Ci sono infatti diversi
fenomeni che alterano la posizione di un astro in cielo: aberrazione della
luce, parallasse annua, ecc…, ognuno dei quali richiederebbe una lunga
descrizione. Da quanto mi dici, in base agli scostamenti fino a diversi
primi d’arco tra i due sistemi di coordinate, posso dedurre che certamente
il fenomeno più rilevante di cui il programma tiene conto sia la rifrazione
atmosferica. In pratica, la luce delle stelle, attraversando l’atmosfera,
la quale ha una densità decrescente alzandosi di quota, subisce una rifrazione
che fa apparire gli astri leggermente più alti sull’orizzonte di quanto
non lo siano realmente. Generalmente la differenza è di pochi secondi
d’arco, ma vicino all’orizzonte raggiunge la decina di primi. Puoi accertarti
del fenomeno osservando come cambia la differenza tra i due sistemi di
coordinate variando l’altezza dell’astro sull’orizzonte (per esempio cambiando
l’ora di osservazione o il luogo della Terra da cui osservi). Se l’algoritmo
è stato scritto correttamente, si dovrebbe notare una differenza anche
variando, tra i parametri del programma, solo la quota del luogo da cui
osservi. Ciò non esclude che il programmatore abbia implementato anche
altri fenomeni fisici (alcuni li ho citati poco sopra) che alterano la
posizione apparente degli astri. Il manuale ancora una volta dovrebbe
essere esaustivo, ma puoi anche fare una piccola prova per accorgertene
in modo indiretto: puntando il cielo esattamente allo zenit per l’ora
ed il luogo di osservazione scelti, la rifrazione atmosferica è esattamente
nulla, per cui ,se i due sistemi di coordinate non coincidono, significa
che sono stati inseriti altri effetti correttivi. Una seconda prova, di
analoga natura, è scegliere due zone di cielo a medesima altezza sull’orizzonte:
se viene calcolata la sola rifrazione atmosferica, la differenza tra coordinate
apparenti e reali dovrebbe essere la stessa.